Firenze, 1 febbraio 2012 - SCENDONO i primi fiocchi e il suo termosifone è spento. Non può scaldarsi neppure l’acqua per la pasta perché, si sa, il gas alimenta sia la cucina, che il riscaldamento. Quel gas che, da ieri mattina, all’apice dell’emergenza freddo di questa stagione, gli ufficiali giudiziari le hanno piombato. Sigillato. Anche se il termometro, annunciano gli esperti, rischia di scendere di molti gradi sotto zero. Fredda, in questo caso, è pure la burocrazia, che compie il suo lento e inesorabile corso, travolgendo anche un’anziana che vive sola con la minima.
 

 

Olga Giustini, 89 anni, è un’inquilina di un alloggio di Casa spa in via Pistoiese. Tra il 1999 e il 2008 ha saltato il pagamento di 24 bollette, accumulando un debito con Toscana Energia di circa 3700 euro: a volte se n’è dimenticata, altre volte, probabilmente, con ce l’ha proprio fatta. Succede, quando si vive con 530 euro al mese di pensione. Sa che è in difetto, ma sa anche che per mettersi in pari, può soltanto sperare in un pagamento dilazionato.
 

 

«Ho chiesto più volte di rateizzare questa cifra, ma mi è stato detto che non è possibile», si lamenta la donna, vedova, madre di quattro figli ma nessuno di questi in grado di aiutarla economicamente. «Sono anche loro pensionati, hanno figli, non tutti lavorano», si giustifica lucida, da non dimostrare affatto la sua età, mentre le si rompe la voce e scoppia a piangere. Le due nipoti, che vivono nello stesso stabile, si sono offerte di ospitarla per una notte, anche se lo spazio è poco. «Ci stringiamo in un letto», le dicono affettuosamente stringendosi nei maglioni: nel soggiorno della nonna comincia a fare davvero freddo. Olga Giustini nicchia. Non vuole la stufa elettrica perché «mi fa paura» e chissà se davvero, cocciuta e affezionata alle sue abitudini come tutte le persone di una certa età, accetterà di lasciare casa. Il problema, comunque, resta. Perché Toscana Energia è irremovibile. «Ci capita di fare rateizzazioni, e sempre più spesso in periodi di crisi come questo — spiegano —. Ma purtroppo al punto in cui è arrivata la procedura nei confronti della signora non è più possibile».
 

 

Quindi pagare o stare senza il gas. Tra lei e il suo riscaldamento c’è un sigillo sul contatore. Per guadagnare la terrazza dove è alloggiato il rubinetto, gli ufficiali giudiziari si sono fatti spalleggiare dai carabinieri. Alla prima scampanellata, l’anziana, temendo quello che poi è stato, si è rifiutata di aprire la porta. L’unica speranza è l’aiuto del Comune. I servizi sociali di via dell’Osteria conoscevano il caso di Olga Giustini. Dopo il taglio, un paio di dipendenti comunali le hanno fatto visita. Innanzitutto per assicurarsi che avesse un posto al caldo dove passare la notte. «Altrimenti avremmo provveduto a trovarle un’altra sistemazione — assicura l’assessore Stefania Saccardi —, ma i familiari ci hanno detto che ci avrebbero pensato loro. Abbiamo lasciato alla signora i moduli da compilare per la richiesta di un contributo per le bollette, così potremo verificare se ne ha diritto. Ci proponiamo inoltre per la mediazione con Toscana Energia».