Firenze, 19 settembre 2012 - GENTILE DIRETTORE, l’altro giorno al Cimitero degli Allori è stato deposto un guanciale di fiori sulla tomba di Oriana Fallaci (sesto anniversario) presenti 10 persone più o meno. Un omaggio doveroso a un personaggio che Firenze quasi ignora non essendoci ancora neppure una strada intitolata alla Fallaci. Erano presenti però ben 8 agenti della Polizia, più un graduato. Pronti alla difesa di coloro che si erano là recati? Non crede che questo apparato fosse sproporzionato all’avvenimento? Ma cosa si temeva? Un assalto islamico? Anche se i tempi sono quelli che sono non sarebbe stato sufficiente un controllo all’ingresso del cimitero?
M. C. R. - Firenze
Gentile lettore o lettrice, sono d’accordo con Lei, ma capisco anche chi ha predisposto questo massiccio servizio d’ordine. Per qualche esaltato, e ce ne sono tanti, anche una banale occasione come l’anniversario della sua morte, poteva dare lo spunto per una contestazione. Perché la Fallaci, certe cose non le mandava a dire. Soprattutto a quel mondo islamico oggi in ebollizione con la scusa del filmaccio di un regista di quart’ordine, come lo è stato per i versetti satanici di Rushdie. Figuriamoci per una Fallaci che ha scritto meglio e in modo più incisivo sulla islamizzazione dell’Europa, sulla nostra mollezza, e sulla loro invadenza. Lei sì che è stato un nemico vero, con i fiocchi. Un nemico con un cervello finissimo e una penna pungente. Noi la rimpiangiamo e loro la detestano. Per questo, credo, visto il momento di ebollizione religiosa, alla fine c’erano più poliziotti che visitatori. A conferma ulteriore che aveva ragione lei nel denunciare quanto siamo pavidi. Al punto che anche la «sua» Firenze non è stata ancora capace di dedicarle almeno una strada.
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