Firenze, 2 ottobre 2012 - Boccata d’ossigeno per i lavoratori della libreria Edison. Ieri sarebbe dovuto diventare esecutivo lo sfratto delle attività dal palazzo affacciato su piazza della Repubblica, intimato dal concorrente Feltrinelli che ne è proprietario.
Ma grazie ad un confronto in Palazzo Vecchio, coordinato dal vicesindaco Nardella e al quale hanno preso parte rappresentanti delle due società editoriali e dei lavoratori, è stato raggiunto un accordo che sposta di tre mesi la chiusura della storica libreria, fissandola al 31 dicembre.
In pratica, Edison, i cui vertici hanno annunciato la imminente liquidazione del gruppo (e dunque la cessazione di tutte le librerie che ne fanno parte, incluso il punto fiorentino dove operano 38 dipendenti) fino a quella data potrà utilizzare a titolo gratuito i locali per consentire la svendita dei libri.
Le somme così raccolte, insieme al risparmio derivante dal mancato pagamento del canone di locazione verranno usate per pagare i lavoratori. I quali, una volta che la libreria sarà chiusa, potranno trovare un nuovo impiego da Feltrinelli: tra i punti dell’intesa, infatti, c’è anche l’impegno di selezionare gli eventuali lavoratori Edison ancora disponibili.
Compito del Comune sarà di vigilare sul rispetto del patto e garantire l’apertura di un tavolo con sindacati e aziende coinvolte per dare ulteriori prospettive ai lavoratori Edison. La riunione ha visto la partecipazione, oltre che di Nardella, di Amilcare Di Francesco, (Edison), Francesco Ciro Bonzio (Feltrinelli), Barbara Orlandi e Enrico Talenti (Cgil) e i presidenti delle commissioni cultura e lavoro del consiglio comunale, Leonardo Bieber e Stefania Collesei.
di Tommaso Galligani
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