di ILARIA ULIVELLI

Firenze, 13 ottobre 2012 - Alla fine il derby si giocherà sotto la pioggia. Anche se i rignanesi sembrano avere molto a cuore le previsioni meteorologiche. Colpa del cattivo tempo, dissero, anzi disse Tiziano Renzi, coordinatore del circolo Pd e padre di cotanto figlio Matteo, se la grandiosa festa autocelebrativa di paese, in programma per il 15 settembre scorso, venne rinviata a data da destinarsi.


In realtà, più che la pioggia, a far saltare il banchetto pop è stata la doppia anima della patria dei Renzi (quella pro Bersani che il 15 settembre era sul palco della festa Pd alle Cascine e quella pro Matteo, il figliol prodigo) che aveva già cominciato a sussultare. La doppia anima che oggi, in un derby casalingo, comincerà a giocare la partita dei separati in casa. Da una parte il comitato Renzi, dall’altra il comitato Bersani che vuole, udite udite, «rottamare le idee antiche di Renzi». Intanto, sul versante nazionale, circola il sondaggio Emg, realizzato su un campione di mille persone, con interviste fatte tra il 4 e il 5 ottobre che vede Renzi trionfare alle primarie sia con bassa affluenza sia con alta affluenza. Con bassa affluenza Renzi è al 35,6% con Bersani al 33,3%, con alta affluenza Renzi schizza al 39,4% contro il 35,2% di Bersani.


«Uno di noi», il comitato per Matteino, si presenterà alle 18 con un «Aperì Adesso!», aperitivo per noigiovani, in piazza dell’Unità Italiana 19, davanti all’edicola. Se era per Renzi senior, la notizia dell’aperitivo non sarebbe nemmeno circolata fino a cose fatte. Chissà perché tutto questo riserbo nei confronti dei compaesani quando poi non ci ha pensato due volte a finire col figlio, con foto a tuttapagina, sulla copertina del settimanale «Chi». In campo per Matteo, pare ovvio, tutti giovani. I fondatori sono amici della Renzy dinasty. Il coordinatore è Eleonora Tatini, il vice Federico Paglierini. Francesco Comparini è il segretario. Poi Caterina Picco, Stefano e Laura De Martino, Andrea Caldini, Lavinia Tognaccini. E, ciliegina, i cugini Renzi, Emanuele e Niccolò.
 

Per la serie «nemo propheta in patria», anche il rottamatore non fa eccezione. E sempre oggi, nella Rignano da ottomila anime in tutto, prende vita anche il comitato per Bersani. Una pizza al circolo Arci alle 20,30 con Alessandra Moretti, portavoce nazionale bersaniana della campagna per le primarie. Siccome il presidente del circolo, Marco Pratesi è di Sel, questione di minuti, nascerà anche un comitato pro Vendola.


Quante anime che ha Rignano. Il comitato per Bersani è pronto a dare battaglia. Con messaggi decisi. «Di fronte a noi si è posta la scelta di vari candidati, ma fin da subito è stato chiaro che Pierluigi Bersani era ed è il candidato ideale — si legge nel comunicato —. Non ci spaventa essere bersaniani a casa Renzi, non ci spaventa il risalto che questa competizione ha da un punto di vista simbolico». Fondatori del comitato: Samuele Staderini, Fabio Venneri, Guido Innocenti, Francesco Pinzauti, Martina Ricci, Gianna Magherini, Giuditta Puliti, Tommaso Cipro e tanti altri.


La promessa è che non ci sarà una guerra fratricida. Il fatto è che la guerra c’è già. E chi non se n’è accorto fa il pesce in barile. Babbo Renzi, imprenditore e gran signore della Dc, ora segretario del circolo Pd locale, non che sia proprio amato dalla sinistra più rossa. Pazienza, dice lui. «Quando ero nella Dc mi dicevano che ero un comunista, ora che sono nel Pd sono bollato come un democristiano a vita». Se è vero che non c’è guerra, perché i bersaniani di Rignano dicono che «la politica da ‘new labour’ proposta da Renzi è una scelta antica, da rottamare»?
 

Ha collaborato Antonio Degl’Innocenti