Firenze, 25 ottobre 2012 - L'eccellenza del vino mondiale vive nel Chianti. Vini amati e commercializzati in tutto il mondo. E l'apertura della nuova cantina Antinori a Bargino, nel comune di San Casciano val di Pesa, in provincia di Firenze è la testimonianza di come l'eccellenza italiana prosegua nelle sue antiche tradizioni. Proiettate nel futuro. Un investimento da cento milioni di euro, per un progetto che è sorto in circa sei anni. C'erano centinaia di invitati alla festa di mercoledì 24 ottobre. Tra loro anche il ministro dell'Ambiente Clini oltre al presidente della Regione Enrico Rossi. Non solo una cantina: ci sarà ad esempio anche un ristorante e la famiglia Antinori promuoverà mostre e incontri. "Questa tappa - dice Pietro Antinori - è la conclusione di un percorso che dura da 50 anni". Una cantina che potrà garantire fino a due milioni e mezzo di bottiglie all'anno".

La cantina è stata costruita costruita sbancando una collina intera e poi ricoprendo di terra l'edificio, che consta di 287.000 metri cubi ricavati su 12 ettari di campagna e ottenuti 'gettando' 40.000 metri cubi di cemento piu' 3,5
milioni di chili di armatura in ferro. La superficie utilizzabile e' di 58.000 metri quadri. Nel cuore della collina ora c'e' un edificio con tre navate lunghe 75 metri dove a una temperatura naturale costante di 17 gradi riposano centinaia di barriques e (molte meno) botti per un potenziale di 2,5 milioni di bottiglie 'lavorate' all'anno.

Fuori, sul 'tetto' non visibile della cantina, e' piantato un vigneto che a scopo didattico riunisce tutte le varieta' di vitigni del Chianti, anche quelli semi-dimenticati. Insieme alla cantina, oltre a magazzini e zona di imbottigliamento, ci sono museo con documenti dall'eta' moderna ad oggi, sale degustazioni, orciaia, vinsanteria, ristorante, libreria, auditorium da 250 posti, un negozio, gli uffici del gruppo che per la prima volta dopo circa sette secoli - fatta salva la sede legale - da Firenze si spostano a Bargino. Il pubblico dei visitatori e degli enoturisti potra' accedervi dal prossimo febbraio.

''E' un progetto che ha un grande rispetto per l'ambiente e il paesaggio toscano, da cui abbiamo avuto molto, e che ci avvicina alle nostre radici (dal Chianti, nel Medioevo, parti' la storia vinicola della famiglia, ndr) - ha commentato il marchese Piero Antinori insieme alle figlie Albiera, Alessandra e Allegra -. Abbiamo voluto contemperare l'esigenza della produzione con quello dell'ambiente.