Toscana, 15 novembre 2012 - Un cucciolo di cane salvato da un cassonetto della spazzatura.
Buttato lì dentro da chi ha un’anima (se di anima si può parlare) più sporca del cassonetto stesso, e preso da qualcuno che ama la vita e gli esseri viventi e fortunatamente ha sentito quella piccola voce salire da una buia anticamera della morte.
La storia che ci è arrivata in redazione via mail da un nostro lettore non è certo il primo caso del genere, ma vogliamo raccontarla perché è rappresentativa di situazioni che si ripetono spesso. In questo caso come in altri tutto è finito bene, ma chissà quanti esserini perdono la vita in questo modo atroce e assurdo.
Purtroppo quella di buttare i cuccioli di cane o di gatto nei cassonetti è una pessima “abitudine” piuttosto diffusa. Una scelta estremamente perfida che potrebbe essere evitata facilmente: chi non può tenere un cucciolo può rivolgersi alle tante associazioni animaliste e chiedere aiuto. Ma evidentemente per qualcuno è più facile e veloce risolvere così la questione.
Ecco cosa ci ha raccontato il nostro lettore: «Qualche giorno fa ero in giro per le campagne senesi; mi fermo al cassonetto di una stradina di campagna e sento un mugolio come un pianto, apro il cassonetto e via via che levo sacchetto su sacchetto il mugolio si fa sempre più intenso: mi ci infilo dentro e in fondo trovo questo batuffolo di pelo (nella foto), ora è con me e sta bene. Non sono un eroe e non voglio passare da tale ma volevo far vedere come la gente sia crudele». Nessuno è obbligato ad amare gli animali. Ucciderli però, oltre a indicare una profonda e vigliacca cattiveria, è un reato penale.
Patrizia Lucignani
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