Firenze, 15 novembre 2012 - Partono i lavori della linea 2 della tramvia. Ieri l’assemblea dei soci di "Tram di Firenze", la società che deve realizzare l’opera, ha approvato il nuovo piano di finanziamento proposto dalle banche.
E c’è anche una data. "Secondo i nostri calcoli, contiamo di aprire i cantieri dal primo febbraio", annuncia il presidente di Tram, Filippo Bartaloni.
Sembra dunque finalmente finita la lunga attesa per la riapertura dei cantieri? Il condizionale, considerati i ripetuti ritardi cui è andata incontro la realizzazione dell’opera, è d’obbligo.
Tuttavia il via libera da parte di Tram Spa al piano finanziario proposto dalle banche (dopo uno scambio reciproco di ritocchi e lettere incrociate) è un passaggio cruciale. Ora saranno le banche che sostengono il project a dover riapprovare l’accordo approvato (sia scusato il gioco di parole) da Tram Spa.
Le linee 2 e 3 della tramvia sono da tempo una spina nel fianco del sindaco Renzi.
I lavori della linea 2 (da Peretola alla stazione di Santa Maria Novella) dovevano partire a maggio 2011: mille giorni a tutto gas e sarebbe finita. Ma non fu così. Dopo l’annuncio del sindaco restò solo il silenzio. Passa il tempo. Si incrina il fronte dei privati, alla Btp succede l’Impresa di Raiola, con cui Renzi si presenta - il 5 novembre 2011 - a Novoli per aprire il cantiere. "Finiremo i lavori in 960 giorni" è l’ennesimo annuncio. Ma anche stavolta, dopo l’annuncio ancora silenzio.
Intanto la crisi fa esplodere i tassi di interesse. Il piano finanziario del project deve essere ridefinito. Restano in campo tre istituti bancari: Cassa depositi e prestiti, Monte dei Paschi e Intesa San Paolo.
Il project prevede che la parte pubblica copra il 65% dei circa 400 milioni che occorrono per la tramvia (linea 2 e 3), i privati il restante 35%. Ma i privati non hanno liquidità sufficiente, devono avere i soldi in prestito dalle banche. Queste ultime chiedono ulteriori garanzie sui tempi (finanziamento per 20 anni, di durata inferiore a quella della concessione, per assicurarsi un margine nel caso la tramvia non rendesse come dovrebbe); chiedono tassi di interesse più alti per le mutate condizioni di mercato (15 milioni in più sui 160 di finanziamento); spediscono consulenti a verificare il numero di passeggeri e quindi di incassi che garantirà la tramvia, vogliono verificare se il bando di gara regionale del trasporto su gomma non infici il rendimento della futura tramvia.
Il tempo passa. C’è anche il rischio di perdere i 36 milioni di euro di contributi europei se l’opera non viene finita entro il 2015. Interviene la Regione. C’è chi accusa il Comune. Ma di fatto la partita si gioca tra i privati (il pool di imprese che deve fare i lavori) e le banche: sono questi soggetti che devono ridefinire il project.
Sul fronte bancario i soldi da prestare, alla fine, li metterà per intero (circa 150-160 milioni) la Cassa depositi e prestiti, la banca del ministero. Le altre due banche dovrebbero fare da "spalla", fornendo garanzie. Dopo l’approvazione di ieri da parte dell’assemblea dei soci, entro fine mese è prevista la delibera dei comitati delle banche. Quindi, passeranno un paio di mesi per riscrivere i contratti di finanziamento e il primo febbraio, finalmente, partiranno i lavori.
"E’ una notizia positiva. Ora bisogna aspettare il via libera dei comitati delle banche, ma di questi tempi avere un finanziamento in un project financing non è cosa da poco", conclude Filippo Bartaloni, presidente di Tram spa.
© Riproduzione riservata