Firenze, 23 febbraio 2013 - LI CONSIDERANO veri e propri colleghi. A quattro zampe sì, ma colleghi. I carabinieri del Centro Carabinieri Cinofili di Firenze amano moltissimo i loro cani. Basta guardarli per capirlo. Guardarli mentre giocano con loro, mentre li addestrano, mentre dimostrano con orgoglio ciò che questi bellissimi animali hanno imparato, i traguardi che hanno raggiunto, quello che sanno fare.
E si tratta di un amore reciproco: i cani adorano i loro addestratori, lo dimostrano in tuti i modi possibili.
Abbiamo avuto la possibilità di visitare il Centro, che ha sede a Castello, e di assistere a una dimostrazione delle Unità cinofile (uomo + cane): ci siamo quindi resi conto che dietro l’addestramento dei cani c’è tanta tecnica ma c’è anche tanta passione. Il Comandante del Centro Cinofili, il tenente colonnello Gianfranco Di Fiore, ci ha spiegato che il Servizio Cinofili dell’Arma dei Carabinieri è stato istituito, a titolo sperimentale, nel 1950, con l’addestramento - presso la caserma Baldissera, attuale sede del Comando Legione Carabinieri Toscana - di tre unità cinofile da impiegare a supporto dell’Arma territoriale, nell’attività di polizia giudiziaria, ricerca e soccorso.
VISTO il successo delle prime operazioni portate a termine dalle Unità cinofile, il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri decise di estendere la specializzazione a tutto il territorio nazionale: per questo, il 9 giugno 1956, è nato appunto il Centro Carabinieri Cinofili a Castello, con la finalità di provvedere alla formazione di unità cinofile.
Il maresciallo Michele Marzocchi, che comanda la Sezione Corsi del centro Carabinieri Cinofili in qualità di istruttore capo, responsabile nazionale in campo tecnico-addestrativo per il personale specializzato, ci ha spiegato che al Centro si svolgono tutti i corsi di fomazione cinofila nei vari settori di impiego: antidroga, antiesplosivo, da ricerca di persona (superficie e pistaggio); da soccorso alpino, da ordine pubblico; da ricerca molecolare (attività, questa, allo stato sperimentale che viene svolta mediante l’impiego di cani appartenento alla razza bloodhound). Al Centro vengono formate anche unità cinofile per diverse forze armate e di polizia nazionali e straniere. Il cane, ci ha detto il comandante della Squadra agonistica, maresciallo Alessio Bassetti, viene valutato in base alle potenzialità che può offrire per i risutati di servizio nei quali viene impiegato. Non tutti cani hanno le stesse caratteristiche E’ necessario valutare quali sono gli istinti che dominano il carattere del cane. Il pastore tedesco ad esempio è molto duttile e può essere impiegato in servizi di ordine pubblico e in servizi di utilità come la ricerca di sostanze stupefacenti, armi ed esplosivi. Ci sono poi altri cani più propensi al gioco (tecnicamente definito istinto di preda) come i labrador che vengono selezionati e impiegati nella ricerca di sostanze stupefacenti ed esplosivi. Infine i bloodhound che per la loro propensione a seguire la traccia umana vengono impiegati nella ricerca di persone scnparse.
E’ IMPORTANTE infine ricordare che è possibile donare all’Arma cani maschi di razza pastore tedesco o labrador al di sotto dei tre anni di età purché idoeni sotto il profilo sanitario. «Grazie a questa possibilità - ci hanno detto al Centro Carabinieri Cinofili - si è riusciti a salvare da una triste fine in canile (in alcuni casi si è scongiurato l’abbattimento di numerosi soggetti che erano stati erroneamente catalogati come “squilibrati e mordaci”), molti quadrupedi che avevano bisogno solo di una guida autorevole, affettuosa, nonché di correzioni e gratificazioni in rapporto di estrema chiarezza e coerenza.
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