Firenze, 27 febbraio 2013 - Il direttore provinciale dell'Agenzia delle Entrate Nunzio Garagozzo è stato arrestato dalla Guardia di Finanza stamattina insieme al commercialista Silvio Mencucci. Il blitz della Finanza è avvenuto nella sede di Via Santa Caterina d'Alessandria. I due sono finiti in manette e sono stati condotti in carcere dalla Guardia di Finanza, su mandato della Procura di Firenze.

GUARDA L'INTERVISTA CHE IL DIRETTORE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE RILASCIO' A STUDIO APERTO IN OCCASIONE DEL BLITZ DELLA FINANZA A PONTE VECCHIO  

 Le ipotesi di reato sono concussione e induzione alla corruzione. L'inchiesta è coordinata dal pm Paolo Barlucchi.

In base a quanto si apprende, il direttore dell'agenzia delle entrate, attraverso il professionista, avrebbe chiesto denaro ai contribuenti promettendo loro di andare incontro a minori conseguenze quando venivano trovati non in regola.

Soldi per limitare le sanzioni e i rischi penali a chi veniva contestata un'evasione fiscale. E' l'ipotesi su cui si basa l'inchiesta fiorentina che ha portato all'arresto di Garagozzo e Mencucci. In un'occasione la cifra chiesta a un imprenditore sarebbe stata di 10 mila euro. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, Garagozzo avrebbe utilizzato Mencucci come intermediario fra sé e i destinatari delle richieste.

Il pm di Firenze Paolo Barlucchi contesta ai due indagati un episodio di concussione, una tentata concussione e un'induzione alla corruzione. In tutti i casi, i destinatari delle richieste di denaro per 'chiudere un occhio' sarebbero imprenditori, talvolta contattati direttamente da Mencucci, talvolta attraverso i loro avvocati o i loro
commercialisti.
 

In particolare, in un'occasione i soldi sarebbero serviti a far definire al di sotto della soglia di rilevanza penale, con atto di adesione, l'imposta evasa grazie a una dichiarazione infedele. In un'altra occasione la richiesta sarebbe caduta nel vuoto, mentre un terzo episodio riguarderebbe una richiesta di denaro per abbattere la sanzione.
Agli atti dell'indagine ci sono intercettazioni sia ambientali sia telefoniche. In una di queste, Mencucci si vanterebbe di essere sfuggito all'arresto, in passato, durante un'inchiesta che lo sfiorò quando lavorava per l'agenzia delle entrate.