“Ammazzateci tutti. Così risolvete il problema alla radice”.
Hanno battuto più volte il pugno sul tavolo i quaranta disabili che si sono presentati in piazza Duomo, nella sede della presidenza della Regione Toscana. “Non ci muoveremo da qui fintantochè non avremo delle rassicurazioni. Siamo stufi di essere presi in giro. Non siamo animali. E, se anche lo fossimo, avremmo diritto ad un minimo di rispetto”, hanno tuonato gli esponenti dell'Associazione Vita Indipendente e dell'Associazione Toscana Paraplegici. Nel mirino, la bozza di delibera sugli ausili e la nuova delibera sul progetto ‘Vita indipendente’.
“Basta coi disabili di serie a e di serie c1 – accusa Patriza -. Vogliamo essere equiparati a chi è diventato disabile in seguito ad un incidente sul lavoro”. Per quest’ultima categoria di persone è previsto un contributo mensile minimo di 2.800 euro, che si somma ad una maggiore disponibilità di ausili. Invece, i disabili gravi che si aggrappano al progetto ‘Vita indipendente’ da quest’anno dovranno tirare ulteriormente la cinghia. Già, perché la Regione ha stabilito che il contributo per ciascuno di loro potrà essere inferiore al minimo precedentemente fissato ad 800 euro al mese.
“Pensare che i fondi sono cresciuti da 5 a 7milioni di euro. Ma per allargare la platea di coloro che potranno godere del beneficio, la Regione ci darà le briciole. Ma noi con questi soldi dobbiamo pagare le persone che, notte e giorno, ci fanno assistenza”, protestano i disabili, che hanno incontrato l’assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni. Ma c’è di più. “Diciamo no alle gare al massimo ribasso sulla fornitura degli ausili. Rischiamo di ritrovarci con prodotti Made in China che, in certi casi, sono risultati composti addirittura di materiali radioattivi”, si arrabbiano i disabili, che contestano anche il “rischio, a 65 anni, di perdere il contributo finanziario”. Nel mirino c’è anche la novità di dover rendicontare almeno il 90% delle spese sostenute e di dichiarare i propri redditi. Davvero troppo per chi ogni giorno vive sulla propria pelle il dramma dell’handicap. “Non abbiamo diritto nemmeno a una carrozzina sostitutiva”, protestano i disabili.
''Da parte nostra c'è la piena disponibilità a trovare soluzioni condivise dalle associazioni che rappresentano i disabili toscani sulle due questioni fondamentali che ci hanno posto: quella degli ausili e quella dei requisiti per partecipare al progetto ‘Vita Indipendente’, a partire dai contributi previsti per gli accompagnatori'', ha risposto l’assessore Marroni. ''Il progetto ‘Vita Indipendente’ è importantissimo - ha proseguito -. Da parte mia c'è la massima attenzione e la massima apertura. Ci rivedremo entro un mese con le proposte operative''.
Elettra Gullè
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