di STEFANO VETUSTI
Firenze, 9 marzo 2013 - LA LEGGE di stabilità varata dal governo Monti ha previsto per le pubbliche amministrazioni l’utilizzo del canale telematico per inviare comunicazioni e certificazioni ai cittadini. L’obiettivo è ridurre i tempi e i costi della burocrazia, che tanto assilla il cittadino. Così anche l’Inps si è adeguato. Un passo avanti verso la modernità, per portarci ai livelli dei Paesi più avanzati. Ma anche un salto nel buio per milioni di pensionati che da quest’anno non riceveranno più a casa il modello di certificazione dei redditi da pensione che poi utilizzano per la dichiarazione al fisco. Devono stamparlo dal sito dell’Inps, dove c’è una guida per accompagnarli nella procedura: dalla richiesta del codice Pin, fino a scaricare il documento e stamparlo. Ora è evidente che moltissimi pensionati non sono avvezzi al computer. Magari potranno farsi aiutare dai parenti più giovani, chi ce li ha. Il problema tuttavia resta. E suscita preoccupazioni diffuse anche per la mole dei certificati da stampare: a Firenze, a livello provinciale, a gennaio c’erano quasi 320 mila pensioni attive.
«QUESTA decisione lascia sbalorditi — denuncia lo Spi, il sindacato dei pensionati della Cgil — il diritto a ricevere la documetazione sulle spettanze mensili e sul reddito annuale per adempiere ai propri obblighi fiscali non può essere messo in discussione con una circolare. Evidentemente il governo Monti ha sancito che pensionati e anziani sono cittadini di serie B». Non solo il Cud, ma anche il cedolino della pensione (il modello ObisM) vanno chiesti on line sempre sul sito dell’Inps. I centri di assistenza fiscale dei sindacati e i patronati sono già in fibrillazione. C’è chi, come la Cna, fa sapere che nelle sue sedi il servizio di stampa del Cud 2013 è gratuito proprio «per far fronte a questa situazione di forte disagio». Ai Caf, presi d’assalto dalle telefonate, temono una ressa agli sportelli, che già hanno a che fare con le dichiarazioni Isee e si stanno preparando per le dichiarazioni dei redditi.
«E’ una vicenda grottesca — sottolinea il responsabile regionale dei Caf Cgil, Fulvio Farnesi — stiamo già ricevendo tantissime telefonate da pensionati che si rivolgono al nostro call center sfogandosi. Rabbia comprensibile, visto che è un loro diritto avere il certificato annuale di pensione a casa. L’Inps dovrebbe essere obbligato a spedirlo. La novità serve a risparmiare? Mah, fra tutte le cose su cui si può risparmiare credo proprio che questa dovesse essere l’ultima da mettere in atto». Ai Caf Cgil fanno capo circa 150mila pensionati. Ai quali si aggiungono quelli che fanno capo a Cisl e Uil. «Possiamo dire loro fin d’ora — aggiunge Farnesi — che i pensionati che sono sempre venuti da noi per fare la dichiarazione dei redditi non devono preoccuparsi. Avranno il Cud pensione stampato senza problemi. Per gli altri ci stiamo attrezzando con il patronato Inca e con lo Spi per dare una risposta anche a loro».
CHE LA QUESTIONE sia seria lo dimostra il fatto che l’Inps si è subito attrezzato per correre ai ripari, cercando di agevolare per quanto possibile i pensionati. L’Istituto ha aperto canali alternativi e attivato un numero verde speciale, dando comunque la possibilità ai pensionati di avere a casa il Cud (vedi nel grafico i numeri da chiamare). «La novità è una scelta obbligata — si spiega dalla direzione regionale dell’Inps — ma proprio per non lasciare soli i pensionati in questa fase di passaggio alla procedura telematica abbiamo aperto diversi servizi in più. E’ aperto anche uno sportello specifico alla sede Inps di viale Belfiore e in via del Proconsolo 8 è in funzione una postazione telematica in cui i nostri operatori fanno anche opera di alfabetizzazione informatica ai pensionati».
IL NUMERO verde 800.43.43.20 dell’Inps è dedicato esclusivamente alla richiesta di spedizione del Cud al proprio domicilio. Il numero è gratuito per le chiamate da rete fissa e non è abilitato alle chiamate da cellulari, per i quali è invece disponibile il numero 06.164.164, a pagamento.
Il servizio, attivo 24 ore su 24 in modalità completamente automatica, è supportato dagli operatori del Contact Center dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 ed il sabato dalle 8 alle 14. Ma si può telefonare anche al numero verde gratuito 803.164 per le chiamate da rete fissa, e 06.164.164 (a pagamento) per le chiamate da cellulare.
«Per chi ha un indirizzo di posta elettronica certificata Cec-Pac — aggiunge l’Inps — il Cud verrà spedito alla casella Pec. Inoltre in tutte le strutture territoriali dell’Inps – comprese quelle ex Inpdap ed ex Enpals - nei primi tre mesi dell’anno è stato istituito uno sportello veloce per il rilascio del Cud cartaceo. Il Cud infine può essere rilasciato anche su delega, presentando i documenti di identità del delegante con la delega firmata e i documenti di identità del delegato». Ci si può infine rivolgere anche agli uffici postali, ma pagando 2,70 euro (più l’Iva).
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