di SILVIA MASTRORILLI
Firenze, 12 marzo 2013 - TEMPI DURI per chi si ostina a non fare la raccolta differenziata dei rifiuti. Da metà febbraio sono comparsi nel quartiere di San Jacopino i nuovi cassonetti con chiavetta elettronica personalizzata. Nella zona compresa tra viale Redi, piazza Puccini, via Paisiello e via del Ponte alle Mosse — che comprende circa 14mila utenti — Quadrifoglio sta sostituendo i 526 vecchi contenitori con quelli nuovi, meno ingombranti e più decorosi.
Ogni postazione ha 5 campane: un contenitore per il vetro, uno per carta e cartone, uno per multimateriale leggero (plastica, alluminio, acciaio e tetrapak), uno per l’organico e uno per l’indifferenziata. La grande novità sta in quest’ultimo: mentre i primi quattro si aprono normalmente, per gettare l’indifferenziata nel suo contenitore serve una chiavetta (guarda il video su www.lanazione.it/firenze), fornita dal Quadrifoglio agli iscritti alla Tia, che identifica gli utenti. Il nuovo sistema di controllo volumetrico dei rifiuti indifferenziati permette ai Servizi Ambientali d’analizzare i rifiuti che ogni famiglia butta nel cassonetto e di verificare la raccolta è fatta in modo corretto. Si stima che un nucleo familiare dovrebbe buttare gli ‘indifferenziati’ una volta al giorno: chi ne butterà troppi verrà contattato dai tecnici Quadrifoglio e istruito su come migliorare la selezioni dei rifiuti.
«L’obiettivo è di passare nell’area da una raccolta differenziata del 37% a oltre il 65% — ha spiegato l’Ad di Quadrifoglio Livio Giannotti, andato nel quartiere con gli ispettori ambientali per informare i cittadini —. Siamo consapevoli che molte cose non funzionano, ma i colleghi di Incisa e di Pontassieve, che l’hanno sperimentato, ci hanno detto che ci vuole un mese perché la gente impari a usare la chiave elettronica. Siamo fiduciosi e, se funzionerà, i nuovi cassonetti verranno estesi ad altre zone».
NON E’ dello stesso avviso Fabio Bruciamacchie, titolare dell’omonimo bar in via Benedetto Marcello dove sono stati posti i nuovi cassonetti. «Pregiudicano la sosta auto: hanno preso lo spazio di tre posti. E’ possibile spostarli di dieci metri? Lo spazio vuoto davanti ai cassonetti rischia di diventare una discarica – denuncia -. Spesso mi tocca chiamare gli operatori ambientali perché lasciano fuori dai contenitori oggetti di tutti i tipi e vengono a chiedermi di usare la mia chiavina, ma è nominale». «A fine mese verificheremo se è possibile spostarli di qualche metro — ha risposto Domenico Scamardella dirigente di Quadrifoglio —. Siamo certi che i cittadini impareranno a fare una raccolta più virtuosa».
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