Firenze, 14 marzo 2013 - Si dovrebbe tenere oggi alle 16.30 in un hotel romano l'incontro, rimandato dalla scorsa settimana, tra Matteo Renzi e i deputati e senatori neoeletti Pd a lui piu' vicini. L'incontro, inizialmente previsto per martedi' scorso era stato rinviato per evitare che fosse letto come una riunione di corrente alla vigilia della direzione del partito ed era stato quindi spostato ad oggi, per dare modo agli eletti che si riconoscono nelle idee del sindaco di Firenze di conoscersi a fare un primo punto dopo il risultato del voto. Intanto ieri il sindaco di Firenze si è detto "pronto a correre a premier se Bersani fallisce".

 

Intanto stamani il sindaco intervenendo all'Assemblea nazionale della Compagnia delle Opere in corso al Palaffari di Firenze ha detto: "Il reddito di cittadinanza, che qualcuno confonde con il reddito minimo garantito, e' la negazione dell'Articolo 1 della Costituzione". "Viviamo in tempi in cui il lavoro - ha proseguito Renzi - sembra essere considerato un problema. E quando il lavoro non c'e', accade che le forze politiche trovino soluzioni dettate dalla volonta' di andare incontro alle esigenze degli altri, ma che sono la negazione del lavoro. Tutto il dibattito in campagna elettorale sul lavoro - ha detto Renzi - anche nella mia parte politica, e' stato sulla liberta' o meno di licenziare, sull'Articolo 18: e' una follia. E' inutile discutere di regole del gioco se intorno a me ho un sistema che mi blocca. La priorita' e' dare lavoro. Il reddito minimo garantito e' una cosa seria che c'e' in tutta Europa, ma il reddito di cittadinanza e' basato sull'idea che se non lavori ti do' un sussidio. Le imprese - ha concluso Renzi - non chiedono allo Stato sussidi, ma chiedono liberta' in cambio di resposabilita'".