Firenze, 14 marzo 2013 - Domani l'incontro con i familiari di vittime delle mafie e Palazzo Vecchio, sabato la grande marcia."C'è bisogno di accompagnare, di non dimenticare, di trasformare la memoria in impegno" dichiara Don Ciotti, presidente di Libera. ''In Italia non c'è strage di cui si conosca a pieno la verità. Il 70% dei familiari di vittime di mafia non la conosce ancora''. Per questo la due giorni contro le mafie è stata organizzata. Partirà domani, nel pomeriggio, con l'incontro con i familiari di vittime delle mafie nel Salone dei 500 a Palazzo Vecchio, arrivati in rappresentanza di un coordinamento di 5.000 persone. ''La comunità di Firenze - dichiara a riguardo Don Luigi Ciotti - è pronta ad accogliere queste famiglie. Arrivano cariche di ferite che non sono risanabili. È una memoria che si fa impegno, un momento di confronto e di ascolto."
Per sabato, all'evento promosso da Libera e Avviso Pubblico, sono attese circa 100mila persone. Il corteo attraverserà la città: partirà alle 9 dalla Fortezza da Basso e arriverà davanti allo stadio Artemio Franchi. Qui, in questa tappa conclusiva, verranno letti gli oltre 900 nomi di vittime delle mafie e la piazza si riempira' di fiori realizzati dagli studenti di tutte le scuole d'Italia, su ognuno dei quali ci sarà il nome di uno dei novecento. Una frase, un disegno per ricordare cittadini, magistrati, giornalisti, esponenti delle forze dell'ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti mentre facevano il loro dovere.
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