Firenze, 16 marzo 2013 – La lettura di più di novecento nomi di vittime della mafia, conclusa da poco, e' stato il momento centrale della manifestazione contro le mafie promossa a Firenze da Libera. Dal palco, sistemato nella zona antistante lo stadio Artemio Franchi, decine di lettori - tra i quali il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Quattrocchi, il Ct della nazionale di calcio, Cesare Prandelli, rappresentanti dei carabinieri, della Guardia di Finanza, delle istituzioni e semplici cittadini - hanno scandito uno ad uno i nomi, intervallati da numerosi applausi. Alla manifestazione hanno preso parte - secondo gli organizzatori - circa 150mila persone. Tra queste, anche il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, il segretario di Prc, Paolo Ferrero ed il leader di Rivoluzione civile, Antonio Ingroia.

''Persone come lui arricchiscono il Paese, vorremmo uno così in ogni ministero, in ogni istituzione''. Cosi' Fiorella Mannoia, che sul palco di Libera ha concluso con un concerto la manifestazione indetta dall'associazione per ricordare le vittime della mafia, si è rivolta a don Luigi Ciotti. ''Mi auguro - ha aggiunto la cantante prima di intonare 'Io non ho paura' - che si faccia qualcosa di concreto e serio per la scuola. La criminalità alligna nell'ignoranza.

 

LA GIORNATA - Questa mattina intorno alle 9,30 un lungo serpentone formato da migliaia di partecipanti, 150mila circa, è partito dalla Fortezza da Basso attraversando la città fino ad arrivare allo stadio Franchi. Davanti, in apertura, i familiari delle vittime di mafia, dietro di migliaia di persone, che hanno sfilato per le vie di Firenze su iniziativa dell'associazione 'Libera' per ricordare le oltre 900 vittime della mafia. Il corteo ha sostato per alcuni momenti di raccoglimento sotto la casa dove il 26 giugno 1967 mori' don Lorenzo Milani, il parroco di Barbiana del Mugello celebre per le sue battaglie civili. La testa del corteo, con don Luigi Ciotti e Giancarlo Caselli. Il corteo si è snodato per i principali percosi cittadini, fino ad arrivare al Franchi. Qui volti noti e meno noti si sono alternati nella lettura dei 900 nomi di persone che oggi non ci sono più, morti per mano della criminalità organizzata.

DON CIOTTI - ''Mi auguro che le Camere si diano una mossa e si trovi il modo di governare perche' abbiamo bisogno di risposte chiare''. Lo ha detto don Luigi Ciotti prima dell'avvio del corteo. ''Siamo a Firenze, citta' del Rinascimento, e siamo qui anche perche' serve un rinascimento etico e sociale. Mi auguro un rinascimento politico. Soprattutto un rinascimento delle nostre coscienze. Il cambiamento - ha aggiunto don Ciotti - ha bisogno di ciascuno di noi''.

CAMUSSO - "Il lavoro è una delle principali vittime della criminalità organizzata". Così la leader della Cgil, Susanna Camusso, che partecipa alla manifestazione indetta da 'Libera' contro le mafie. "La presenza di così tanti giovani -commenta Camusso- dice che c'è un Paese che ha voglia di uscire da questa lunga e infita stagione in cui sembra che non si possa sconfiggere la criminalitù organizzata".  "Oggi -aggiunge Camusso riferendosi alla presenza, al corteo, dei familiari delle vittime delle stragi- poi c'è anche la trsitezza per tutte le vittime delle mafie e delle loro famiglie che hanno pagato con la vita la lotta contro la criminalità organizzata" Un pensiero anche alle "tante vittime del lavoro, perché -conclude Camusso- il lavoro è una delle principali vittime della criminalità organizzata".

DE MAGISTRIS - ''Qui ci sono molti cittadini, molti giovani che vogliono lottare contro le mafie, ma ci sono anche molti sindaci, i quali sono molto piu' uniti tra loro di quanto si possa immaginare''. Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, presente al corteo fiorentino. ''Mentre c'e' un'immagine di una politica divisa - ha proseguito De Magistris - c'e' invece un'immagine di sindaci uniti, anche con idee e profili diversi, che ogni giorno vivono in prima linea il conflitto sociale, il dramma delle persone, la sofferenza. Ci sono qui sindaci del nord e del sud, e' una bella immagine che questo corteo sta dando all'Italia, dobbiamo lavorare per unirci sempre di piu' e combattere le mafie e il degrado sociale''.

VENDOLA - "Non posso essere al corteo di 'Libera' e dei familiari delle vittime delle mafie per votazioni presidenti nuove camere, ma sono lo stesso al loro fianco". Cosi' Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Liberta', con alcuni messaggi su twitter esprime il sostegno e l'adesione alla manifestazione in corso a Firenze promossa dall'associazione di Don Ciotti e dai familiari delle vittime della criminalita'. "Pilastri lotta a mafia: scuola, informazione, trasparenza, dovere della memoria - scrive ancora - antimafia non e' bella predica, ma esercizio diritti di cittadinanza. Sempre Ci manca la splendida e indimenticabile figura di Caponnetto".


Volti noti e meno noti si alterneranno nella lettura dei 900 nomi: ci saranno, tra gli altri, la segretaria della Cgil Susanna Camusso, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, ma anche il capo della Dda di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo, il procuratore Giancarlo Caselli e il ct della Nazionale Cesare Prandelli, insieme a tanta gente unita nel no alla mafia. Ieri la prima giornata di raduno. Firenze è anche una vittima della violenza mafiosa: il 27 maggio saranno trascorsi 20 anni dalla strage dei Georgofili.