Firenze, 22 marzo 2013 - Se n'è andato mentre andava in cantina a cercare una bottiglia del suo amato vino. Simone Morosi, fiorentino, 39 anni, conosciuto in città come operatore e promotore di cantine vinicole, è morto il 20 marzo 2013, all'improvviso.
Era a casa dei genitori in zona San Jacopino ed era andato in cantina a cercare una bottiglia di vino perchè aveva una cena con un amico. Ma deve essere successo qualcosa, si è sentito male e a quell'incontro non ci è mai arrivato. Il giorno dopo la fidanzata Sara- con cui Simone viveva a Milano da qualche mese - preoccupata perchè non rispondeva al telefono - ha chiamato il padre di Simone, Paolo, ex calciatore, chiedendogli dove fosse il figlio. Così l'uomo è sceso in cantina e si è trovato davanti il corpo del figlio inerme. Immediatamente è arrivato il 118 ma è stato tutto inutile: Simone era già morto da molte ore. E' ancora da decidere la data dei funerali perché è stata predisposta l'autopsia per capire i motivi di questa morte repentina.
Stamattina, non appena si è diffusa la notizia sul web, facebook è stato inondato di messaggi sul profilo di Simone: in tantissimi hanno voluto ricordarlo, salutarlo, caricare, poesie, canzoni e foto che lo ritraevano felice.
Simone era un bell'uomo, ma soprattutto era molto conosciuto in città e molto amato per il suo carattere e la sua disponibilità, per la sua travolgente passione per il vino che così bene sapeva comunicare e trasmettere a tutti.
Era un professionista del settore enologico: aveva lavorato per anni come responsabile commerciale di alcune aziende toscane riuscendo a farle conoscere al grande pubblico: prima con la cantina Petra a Suvereto, poi con Mattia Barzaghi a San Gimignano, poi con Poggio Argentiera, in Maremma, ancora con villa Petriolo, in provincia di Firenze e ultimamente era diventato responsabile commerciale, per il Nord Italia, dell'azienda Les Caves de Pyrène.
"Era il più grande talent scout dei vini toscani, la sua passione erano i vini naturali ed era bravissimo nel promuoverli e farli conoscere" - racconta Andrea -. Eravamo colleghi, ma soprattutto amici: Simone era una persona di cuore, se lo chiamavi, era capace di mollare tutto e venire ad aiutarti, dovunque fosse".
"Con Simone abbiamo condiviso tante cose, compresa la sua escalation nel mondo del vino, da zero a tantissimo in pochissimo tempo. Facendo una similitudine con la musica lui era 'un palato assoluto' e senza aver studiato tanto. Aveva un dono naturale aiutato da volontà, forza, passione e gusto: assaggiare vini con Simone era un vero piacere - ricorda Riccardo Chiarini direttore di Promowine e del Florence Wine Event -. Devo a lui l'invenzione delle due manifestazioni che curo, il Florence Wine Event e God Save the Wine".
Silvia Mastrorilli
@Silvia80Silvia
© Riproduzione riservata