Firenze, 5 aprile 2013 - “Abbiamo chiesto e ottenuto la proroga di quindici giorni per il pagamento della seconda rata delle tasse”. Esultano i rappresentanti di Azione Universitaria. Che spiegano: “UniFi non ha ancora pubblicato online il bollettino per la seconda rata. Ma il termine ultimo scade il 30 aprile”.
“Non è accettabile questo ritardo. Oltretutto, sappiamo bene che se uno studente ritarda anche di un solo giorno incorre irrevocabilmente nel pagamento di sanzioni e more onerose”, dicono Angela Sorice e Chiara La Porta, rispettivamente presidente provinciale e consigliere di facoltà di Azione universitaria. Da un mese Au chiede quando verrà erogato il bollettino. “Puntualmente ci viene risposto ‘la settimana prossima’, adducendo scuse sempre diverse. Inoltre, pare che a causa di questo ritardo l’Unifi non abbia intenzione di pubblicare online il bollettino, ma sembra che pretenda che ogni studente vada nella propria segreteria a ritirare il bollettino cartaceo, causando non pochi disagi e provocando file immense, che si vanno ad aggiungere a quelle già esistenti”. Di qui la decisione di chiedere “una proroga di almeno quindici giorni”. E il rettorato ha detto sì.
Intervengono invece sulla questione della ‘Carta dello studente’ gli Studenti di Sinistra. “Nove mesi fa – spiegano, - UniFi ha avuto l’idea di obbligare tutti gli studenti al pagamento di una quota fissa, contestuale all’iscrizione e al rilascio di una tessera, in cambio di una serie di servizi. Fra quelli proposti, il più significativo consisteva nella ‘gratuità’ dell’abbonamento Ataf”. “Nei mesi – aggiungono gli SdS, - la quota è stata definita tra i 40 e i 50 euro. Crediamo però che certi servizi, o meglio diritti, debbano essere garantiti attraverso politiche di diritto allo studio, e non attraverso una sorta di mutua studentesca in cui chi non usa il trasporto pubblico lo garantisce a tutti”.
I ragazzi però non hanno rigettato la posta, avviando un un ragionamento sul valore sociale dell’incentivo all’utilizzo del mezzo pubblico. “D’altra parte il sistema obbligherebbe al pagamento della quota non solo chi non vuole utilizzare il mezzo pubblico ma anche chi non può, perché in aree non servite o perché pendolare e fruitore del solo trasporto su rotaia. Sarebbe necessario quindi ragionare anche di potenziamento del servizio offerto rispetto alle necessità degli studenti”. Inoltre altre perplessità sono destate dalla carta di debito (con tanto di foto, richiesta da Ataf per il riconoscimento del viaggiatore) creata ad hoc per UniFi da un’azienda. Insomma, l’Ateneo avrebbe sì risparmiato sulla stampa delle carte, ma offerto pubblicità gratuita ad Ataf.
“La scorsa estate – concludono gli SdS, - in seguito all’aumento della tassa per il diritto allo studio proponemmo alla Regione Toscana di utilizzare quell’avanzo proprio per garantire a tutti l’accesso al trasporto pubblico, facendo tornare il "maltolto" alla generalità degli studenti e migliorando così il progetto dell’Ateneo. La proposta fu però rigettata”.
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