Firenze, 16 aprile 2013 - SEMBRANO mendicanti. Forse lo sono anche, ma se si presenta l’occasione non disdegnano di agguantare una valigia o sfilare un borsello. E’ un’ondata di questuanti che non ha nulla da invidiare all’invasione dei lavavetri di cioniana memoria. E non risparmia niente e nessuno: ogni angolo del centro è tappezzato, coperto con scientifica precisione. Fuori, invece, lontano dalle vetrine e dallo sciamare dei turisti, trovano un giaciglio. Come sul lungarno del Tempio, trasformato in un camping a cielo aperto, con sporcizia e sbandati nell’area verde del quartiere. Oppure ancora più lontano, tra le sterpaglie di Brozzi e Quaracchi, angoli dimenticati da Dio e dagli amministratori, ma serviti dalle linee Ataf, quelle dove nessuno vuole più salire per via dell’arroganza di certi senza biglietto.
Insomma, nella città che vende il suo aspetto nel mondo, il brufolo del degrado è un bel problema.
Partiamo da Santa Maria Novella, la stazione, il motore di una città che si muove, appunto, grazie alla benzina del turismo. Da almeno un paio di settimane, gli agenti della Polfer sono impegnati a dar la caccia alle bande di rom che, da mesi, esasperano i passeggeri in transito. Con la collaborazione di Ferrovie dello Stato, il fenomeno è stato arginato, con un provvedimento drastico. Tre “uscite” — o entrate, secondo quale prospettive si vogliono vedere — che portano ai binari 8, 9, 10, 11, 12 e 13 (la piattaforma ’pregiata’ della stazione) sono state «temporaneamente chiuse dalle 7.30 alle 17.30», spiega una nota delle Ferrovie. Perché? Perché in questo modo, gli agenti assegnati a questo servizio coordinato tolgono ai balordi una comoda e pratica via di fuga.
«L’obiettivo è contrastare le attività abusive e di questua migliorando quindi il servizio offerto ai viaggiatori che, nel recente passato, hanno sporto denunce e reclami sia al personale dei treni sia a quello di stazione — prosegue la nota di Ferrovie dello Stato —. La chiusura degli accessi è indicata da apposita cartellonistica ed è comunicata anche attraverso annunci sonori diffusi sia in stazione, sia sui treni regionali in arrivo a Firenze Santa Maria Novella. Fino ad oggi il provvedimento si è dimostrato efficace. Basti pensare che nell’ultimo fine settimana di libero accesso il personale è dovuto ricorrere spesso alla PolFer per segnalare la presenza di abusivi e questuanti sul marciapiede. Nei cinque giorni successivi alla chiusura — conclude il comunicato — nessuna segnalazione è stata presentata».
Per chi arriva a Firenze in macchina, se ha il guizzo di buttare l’occhio lungo l’argine dell’Arno. Non serve la lente d’ingrandimento per accorgersi di materassi, coperte, fornellini e tutto il necessario per accamparsi. Le grida d’allarme dei residenti rimangono puntualmente inascoltate. E così, nei giardini dove dovrebbero giocare i bambini, sono arrivati pure i ’punkabbestia’ con i loro cani. Il bivacco continua.
stefano brogioni
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