Firenze, 25 aprile 2013 - Tanta gente in piazza Unità d'Italia per la celebrazione del 25 aprile, giorno della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Le autorità religiose, civili e militari tributano il loro saluto e i loro pensieri a chi pagò con la vita la libertà del nostro Paese. Presente anche il sindaco Matteo Renzi, così come il gonfalone della città di Firenze con le chiarine. Dopo la cerimonia in piazza, corteo fino a Palazzo Vecchio dove si tiene un incontro col primo cittadino. La banda dei carabinieri è partita verso Palazzo Vecchio, così come i bersaglieri sulle note di Bella Ciao.

"Letta riuscirà a riempire tutti i tasselli. Abbiamo molti problemi tra cui la cassa integrazione più gli interventi urgenti come la legge elettorale. Gli italiani vogliono un Governo che lavori per loro. Se cominciamo sui veti con i nomi finiremmo per tradire la fiducia che il presidente Napolitano ci ha dato davanti alle Camere in un momento solenne", dice l'ex vicesindaco e ora parlamentare Dario Nardella, presente alla cerimonia, ai microfoni di Tgcom24. Poi ha continuato: "No ai veti incrociati, anche perché come potrei spiegare io da ex vicesindaco agli operai fiorentini della Selex che vivono un momento molto problematico che ancora non c'è un governo?".

"Il 25 Aprile ci chiede di abitare i luoghi di una speranza possibile. Molte persone hanno avuto grandi capacità nel liberare Firenze. Siamo stati sempre educati a mantenere viva l'attenzione su certi valori", dice Matteo Renzi. Un intervento di circa 40 minuti durante i quali ha trattato anche temi politici. "Letta è un amico a cui ho fatto gli auguri per telefono. Fatti da un fiorentino a un pisano hanno più valori", ha detto il sindaco, che poi ha chiesto un applauso per il presidente Giorgio Napolitano. "Il tentativo a cui Letta si accinge deve provare a restituire fiducia nella classe politica e per quello che vale io e la mia amministrazione saremo a fianco di Letta per concludere la brutta pagina dell'inconcludenza politica che stiamo vivendo".

"Non basta dire che il Presidente della Repubblica ha ragione: ora e' il momento che chi ha il coraggio delle proprie azioni vada fino in fondo, non deve disertare", ha poi continuato Renzi.

"Le forze politiche - dice poi Renzi - devono passare dalle parole ai fatti, il presidente vuole che si realizzino finalmente le cose non fatte fino ad ora. Le forze politiche hanno il dovere di trovare i giusti equilibri e le sintesi per dare un segnale di speranza al Paese. La Costituzione dice che la Repubblica è fondata sul lavoro. In bocca al lupo a Enrico Letta e mi ha fatto piacere che quando ho chiamato l'applauso per Napolitano c'è stato l'applauso di tutta la sala. Noi facciamo il tifo per Letta perché se ce la fa Letta ce la fa l'Italia. Lo conosco da tanti anni e lo stimo, ha tutti i numeri per farcela".  ''Chi dice che non vuole fare l'accordo Pd-Pdl oggi ha sicuramente ragione, perche' nessuno vuole stare insieme tra Pd e Pd' ma per avere un Governo in breve tempo ''non c'erano alternative''. ''Noi - ha aggiunto Renzi - non vediamo l'ora che ci sia un momento in cui civilmente Pd e Pdl si confronteranno alle elezioni, e vinca il migliore''. Ai giornalisti che gli chiedevano se gli elettori del Pd capiscano l'accordo con il Pdl, Renzi ha risposto ''che gli elettori del Pd non capiscano e' offensivo'' ricordando poi che ''non essendoci una maggioranza o due minoranze si mettono d'accordo o non c'e' alternativa ad andare al voto''.

SCRITTE SUI MURI

'In piazzale Loreto c'e' ancora posto' e 'Repubblichini assassini'. Sono le scritte scoperte questa mattina su un muro di via Bolognese, nei pressi di Villa Triste, poco fuori il centro storico della citta'. Questo palazzo, infatti, situto in cima ad una collina, e' uno dei luoghi simbolo di Firenze, perche' li' venivano rinchiusi e torturati i partigiani fiorentini durante la Resistenza.

Un'altra scritta evoca il suicidio del partigiano Bruno Fanciullacci, che si getto' da una finestra proprio di villa Triste. La scritta vergata recita: 'Onore a Fanciullacci'. Sulle scritte, comparse proprio nel giorno del 68esimo anniversario della Liberazione, indaga la Digos di Firenze. Firenze e' citta' medaglia d'oro.

LA GAG CON IL PDL

Piccola gag stamani a Firenze prima dell'inizio delle celebrazioni per il 25 aprile. Il sindaco Matteo Renzi, arrivando in Piazza Unita' d'Italia, si e' avvicinato al parlamentare del Pdl Massimo Parisi e all'ex parlamentare sempre del Pdl Gabriele Toccafondi. Allargandosi in un sorriso il sindaco ha dato loro la mano dicendo: ''Fatemi salutare l'opposizione'' per poi aggiungere ''Oddio, opposizione non si sa piu'''. A quel punto Toccafondi gli ha risposto: ''Attento, semmai l'opposizione e' dentro il Pd''.