di OLGA MUGNAINI

Firenze, 18 agosto 2013 - Il termine esatto è climbing, arrampicata. Ed è solo l’ultimo degli abusi, o per meglio dire delle offese, che la ciurma dei turisti maleducati ha consumato ai danni del nostro patrimonio artistico. E dei nostri monumenti religiosi. Il presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Franco Lucchesi, non vuole prestare il fianco a nuove polemiche sulle condizioni di piazza Duomo. Ma l’ultima bravata del ragazzino che ha tentato la scalata della facciata della cattedrale, con tanto di plauso della mamma che lo stava fotografando, ha suscitato una nuova ondata di sdegno.

Come riportato nel servizio sul nostro giornale di ieri, la scalata sui marmi del Duomo da parte del piccolo turista incivile è avvenuta in pieno giorno, quanto tutti potevano vedere, ma quando nessuno è intervenuto per farlo scendere. E per multarlo. Da qui l’ennesimo appello del presidente Lucchesi, affinché la battaglia per il decoro di piazza Duomo diventi un obiettivo condiviso da tutti i fiorentini.

Presidente, perché succede questo?
«Quando dico che piazza Duomo sembra un suk intendo questo: che il degrado e la sciatteria fanno sì che la gente si comporti poi come in un mercato, senza alcun rispetto per i monumenti religiosi e senza alcuna considerazione per i beni artistici».

Come possiamo fare per difenderci da turisti sempre più cafoni e irrispettosi?
«E’ un vero problema. Perché prima di tutto è c’è un deficit educativo davvero preoccupante, visto che la situazione va via via peggiorando. Questo non è il modo adeguato per fruire del nostro patrimonio artistico. Non è un modo che ci consente di tutelarlo, di conservarlo e di tramandarlo ai posteri così come noi l’abbiamo ereditato dai nostri antenati».

Forse dovremmo avere regole più severe.
«Probabilmente sì. Oltretutto per quanto riguarda i monumenti dell’Opera del Duomo il problema è doppio, perché dobbiamo tener presente il rispetto per il luogo sacro e l’accortezza per i beni artistici. Ma lo vedete come cercano di entrare in chiesa?».

Sì, a volte molti turisti sono un po’ indecorosi.
«Diciamo che sono vestiti come per andare in spiaggia. E’ questo uno dei motivi delle code per entrare in cattedrale: sapesse quanto tempo si perde per spiegare che non è l’abbigliamento adeguato, che se vogliono entrare devono mettersi la mantellina che abbiamo preparato. Molti sbuffano, si lamentano...Ma perché nessuno, giustamente, si sognerebbe di entrare in una moschea con i pantaloni corti?».

Da dove si comincia per invertire la marcia?
«Io confido molto nell’incontro fissato col sindaco a settembre. Dopo la prima riunione di metà luglio ci siamo lasciati con l’impegno di elaborare progetti e iniziative congiunte. E sono certo che saremo capaci di elaborare un buon programma. Quello che conta però è da una parte stabilire nuove regole, ma dall’altra serve che ci sia qualcuno che le fa rispettare, altrimenti è inutile».

Nell’autunno del 2015, oltretutto, i riflettori del mondo saranno puntati su piazza Duomo per la visita del Papa e per la conferenza episcopale italiana.
«Per quella data tutti i lavori al museo dell’Opera saranno finiti e quindi almeno la parte absidale della piazza sarà a posto. Ma i problemi restano davanti alla facciata. Vorremmo che il 2014 fosse la cartina di tornasole per le soluzioni che andremo a sperimentare. Speriamo che il 2015 sia l’occasione per definire un nuovo assetto e una nuova idea di decoro per la piazza. Per al visita di Papa Francesco la città sarà certamente perfetta. Ma non vorremmo che, come si dice...passata la festa gabbato lo santo».

Regole nuove lei dice. Ad esempio?
«Decideremo col sindaco. Io mi limito ad osservare la situazione. Prendiamo i fiaccherai: ci sono sempre stati e mi rendo conto che facciano parte della tradizione. Ma è davvero necessario che ci siano sempre almeno cinque cavalli con carrozza davanti alla cattedrale? Possiamo almeno chiedere che non li si dia la biada da mangiare per terra? Ci rispondono che stanno lì perché c’è l’ombra...Proviamo a pensare a una soluzione alternativa».

E poi c’è il problema dei venditori abusivi.
«...e che nessuno manda via. Credo inoltre che andrebbe ripensata anche la presenza di coloro che il permesso per starci ce l’hanno ma che non sono un bel vedere».

Ad esempio?
«Mi riferisco a i cosiddetti “cassettisti“, coloro che con quella specie di edicole che vendono souvenir e oggettistica di ogni specie proprio davanti al Battistero e alla Cattedrale. Mi sembrano troppi anche i ritrattisti e i pittori che stazionano sulla fiancata del Duomo dalla parte della Misericordia: ogni giorno sono più di una ventina!».

Come va con i vostri addetti che cercano di non far sedere i turisti sui gradini del Duomo?
«E’ una battaglia continua. Fino alle 5 il pomeriggio facciamo quel che possiamo. Da allora in poi ognuno fa come vuole, E il problema vero è la sera, la notte».

Cosa servirebbe secondo lei?

«Qualunque cosa è meglio di niente come adesso. Mettiamoci telecamere, dissuasori, vigilanza privata...Ma sono certo che nel prossimo incontro col sindaco Renzi qualche soluzione verrà trovata e sperimentata».