Firenze, 31 agosto 2013 - Sono esasperati i residenti di Borgo Allegri, che protestano per il degrado che prolifera attorno al centro culturale islamico. Il luogo di preghiera esiste dal 2007 ed è situato all’interno di un fondo, un ex magazzino, non molto spazioso e stretto dalle case circostanti. La comunità musulmana, nel corso degli anni, è aumentata di numero (conta oggi oltre 30mila fedeli in provincia di Firenze) e parallelamente è peggiorata la situazione nella zona: risse, rumori notturni, gente che mangia sul marciapede o si lava nella fontana del giardino antistante il luogo di preghiera, episodi di illegalità.

I momenti più difficili sono quelli del Ramadan (un mese di preghiere durante il quale il centro islamico viene preso d’assalto) e ogni venerdì dell’anno: in quei frangenti i residenti vanno altrove, non invitano gli amici, stanno chiusi in casa perché non riescono nemmeno ad uscire o entrare dal portone. «Abbiamo raccolto firme, presentato esposti, siamo intervenuti alle assemblee dei 100 luoghi ma nessuno ci aiuta», si lamenta Laura Battistoni, una residente della zona che ieri ha inviato una email al sindaco Matteo Renzi, segnalando per l’ennesima volta il disagio.

«Il nodo della questione è che non c’è più una legalità in questa piazza: tutti fanno quello che vogliono. I fedeli che vengono al centro islamico pregano in condizioni pazzesche, sdraiati sui tappeti in mezzo alla strada, mangiano sui marciapedi, dove si somministrano a pagamento e senza alcun controllo cibi e bevande. Pregano anche alle quattro di notte, utilizzando spesso dei megafoni, tanto che non si riesce più a dormire».

Il problema non è solo però dei residenti della zona. «Siamo la culla del Rinascimento – spiega la signora – ma diamo una pessima immagine di noi all’estero. Ci sono turisti che si sono lamentati, che sconsigliano di prendere in affitto una casa nella zona. I fedeli sono a volte anche più educati degli italiani, la maggior parte è brava gente, ma i turisti non se l’aspettano questo assembramento per strada. Le donne e gli anziani hanno paura». «Credo che poter dormire di notte ed entrare ed uscire da casa liberamente, a qualsiasi ora, rientri nei diritti di un cittadino», sottolinea la residente.

«Anche i musulmani hanno il diritto di pregare, ma è giusto che possano farlo in un luogo che sia sicuro e dignitoso». A questo proposito, è tanto che l’Imam di Firenze, Elzir Izzedin, chiede in città una moschea. Sul tema si dibatte da tempo: se farla ed eventualmente dove. Come luoghi, nel corso degli anni, sono stati individuati Castello, Firenze sud, viale Nenni nel quartiere 4. E’ stato realizzato anche un percorso partecipativo, finanziato dalla Regione Toscana con 75mila euro, che ha individuato come soluzioni apprezzabili l’ex aula bunker di viale Paolieri e l’area di stoccaggio del parco dell’Anconella, seguiti dall’area ex Campolmi all’Isolotto e dall’ex Panificio militare di via Mariti.

mo.pi.