Torre Pellice, 8 settembre 2013 - Si è svolto nei giorni scorsi a Torre Pellice (in provincia di Torino) il Sinodo delle chiese valdesi e metodiste in Italia, un tradizionale appuntamento per la più antica chiesa protestante in Italia.
Come ogni anno, la presenza delle chiese toscane è stata importante dal punto di vista quantitativo e non solo, con pastori, pastore, deputati e deputate (il Sinodo è un'assemblea democratica composta da membri eletti dalle varie comunità e da pastori e pastore) provenienti dalle chiese locali, da Carrara a Lucca, da Pisa e Livorno a Siena, fino ovviamente a Firenze. Il capoluogo toscano è uno dei centri più importanti del protestantesimo italiano.
Tra le presenze toscane al Sinodo valdese, oltre a numerosi membri di chiesa che tradizionalmente si recano a Torre Pellice nei giorni dell'assemblea sinodale, anche un ospite cattolico di primo piano come Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia, in questa occasione invitato come presidente della Commissione per il dialogo ecumenico e interreligioso della Cei (la Conferenza episcopale italiana).
Nel suo saluto al Sinodo, a nome della Chiesa cattolica romana, Bianchi ha voluto sottolineare le sfide comuni per cattolici e valdesi: dalle questioni della multiculturalità e multireligiosità alla nuova evangelizzazione, fino al rapporto tra il cristianesimo del Nord e il cristianesimo del Sud del mondo.
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