Firenze, 9 ottobre 2013 - Non può essere stata una semplice brontolata a provocare il dramma. Ora la ragazzina, dodici anni da compiere, che si è buttata dal quarto piano di un palazzo di Campo di Marte, sta lottando per sopravvivere. Si trova in gravissime condizioni nel reparto di rianimazione del Meyer, nella notte è stata operata per il trauma cranico riportato e la frattura del femore. In mattinata ci sarà un ulteriore consulto per valutare la situazione, mentre alle 18 verrà diffuso un bollettino medico.
Intanto la procura di Firenze ha aperto un fascicolo su quanto avvenuto.
Una sgridata, di quelle che i ragazzini a quell’età prendono facendo spalluccia e se ne vanno in camera. Ad ascoltare musica in cuffia o a chattare su skype con qualche amica. Finita lì. Invece, ieri sera, è scoppiata la tragedia che ha gettato nel dolore più profondo una famiglia normale. Con normali problemi di vita quotidiana. Il padre, bancario, che abita con la moglie e l’unica figlia dodicenne, nella zona dello stadio, era andato a giocare a calcetto come a volte gli capita di fare per stare un po’ con gli amici.
La ragazzina invece aveva appena discusso con la madre che stava preparando la cena. Niente parole grosse, un rimprovero sui compiti di matematica. Un rimbrotto che era quasi un obbligo ma nessuna litigata aspra. Ad un certo momento della discussione la piccola se n’è andata in camera sua, magari un po’ sulle sue. Ma niente faceva presagire la tragedia che incombeva già. La mamma è dovuta scendere in cantina a prendere qualcosa che le serviva per preparare la cena. Passando all’interno del giardinetto ha sentito come un rumore sordo provenire dalle sue spalle. Si è girata e ha visto sua figlia a terra. Oltre il marciapiede, praticamente sull’erba. E il fatto che la bimba sia precipitata sull’erba e non sulla pietra è l’unico motivo per il quale è ancora viva. Per il quale esiste una debole speranza che possa farcela. I medici del Meyer disperano, ma lottano in tutti i modi: cercano quel miracolo che serve.
I genitori non hanno parole. Sono atterriti nel loro dolore, chiusi nella loro incredulità. Non riescono a capire, a darsi pace. Eppure per la polizia che è intervenuta subito la ricostruzione è purtroppo questa: la ragazzina si è gettata dalla finestra di camera al quarto piano del palazzo. Senza lasciare, sembra, una sola parola scritta. La polizia scientifica ha filmato, fotografato tutto in quella casa. Ma non ci sono segreti. C’è solo un interrogativo - perché - appeso nel vuoto di un dolore senza fine.
di am.ag.
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