Firenze, 8 novembre 2013 - Un blocco di marmo che un cuneo di ferro ha spezzato. Un'immagine dura e vera, un richamo potente alla memoria quando, passando dalla stazione centrale di Firenze, si passa davanti al binario 16. Da lì, 70 anni fa, partì per Auschwitz un convoglio con oltre 300 ebrei rastrellati nella città del Fiore e lì, in testa al binario, è stato inaugurato stamani il monumento realizzato da Nicola Rossi, studente dell'Accademia delle Belle Arti, vincitore del bando di concorso promosso dal Rotary Club di Firenze con la Comunità Ebraica, l'Accademia e l'associazione Teatri di Imbarco. Il monumento è stato ricavato dall'autore da un blocco di marmo cavato al confine tra Israele ed Egitto e adagiato sulle rotaie del binario.
Insieme al saluto delle autorità (con il Comune e la Provincia) introdotto da un discorso di Sara Cividalli, presidente della Comunità ebraica, l'antica preghiera del kaddish recitata e cantata dal rabbino Joseph Levi. Tanti gli studenti che con gli ebrei di Firenze e i rappresentanti delle associazioni cittadine hanno partecipato a questo momento delicato. Domenica, 10 novembre, in sinagoga, convegno alle 10.30 per ricordare le deportazioni da Firenze, Siena e Arezzo, con l'intento particolare di “trasmettere alle nuove generazioni il rifiuto del razzismo e i principi che sono stati posti alla base della nostra Costituzione”.
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