Firenze, 10 gennaio 2014 - FINCHE’ hanno potuto, hanno “resistito” in sala lettura. Poi, quando i modelli avevano finito le prove e la sfilata stava per cominciare, dopo che una inserviente ha minacciato di chiamare i carabinieri, si sono spostati nell’atrio. Seduti a terra, con i loro libri, ma anche con magliette “Studiosi modello” e lo striscione “Vogliamo studiare”, hanno protestato per lo sfratto. Così, l’associazione dei lettori della Biblioteca Nazionale ha fatto sentire il suo no all’iniziativa di ieri, inserita all’interno del cartellone di Pitti Immagine, ma svoltasi, al contrario delle precedenti, nell’orario di apertura della struttura.
«Quello che è accaduto è molto grave, si può parlare di interruzione di pubblico servizio - ha spiegato uno dei manifestanti, Edoardo Caterina - uno spazio per il pubblico è stato appaltato all’esterno per attività che nulla hanno a che vedere con quelle tipiche dell’ente, e a tutto danno degli utenti, costretti a rinunciare al loro studio oppure a spostarsi nella sala consultazione del piano superiore, dove ci sono temperature artiche per il malfunzionamento del riscaldamento, o in altre stanze piccole dove le sedie scarseggiano».
Accuse alle quali la direttrice della Biblioteca, Maria Letizia Sebastiani, ha risposto spiegando che «la concessione della sala, consentita dalle normative nazionali sulla gestione dei beni culturali, servirà per restaurare un prezioso lucernario magliabechiano con un intervento da oltre 40mila euro. E non c’è stata alcuna interruzione di pubblico servizio perché i lettori hanno avuto comunque a disposizione altri spazi. Quanto alla sala consultazione al piano superiore, è vero, c’è freddo, ma i lavori per ripristinare il sistema di riscaldamento finiranno presto».
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