Firenze, 4 febbraio 2014 - Continua il processo Forteto. Stamani è stato sentito un nuovo testimone: "Un giovane fu violentato da Rodolfo Fiesoli, non so dire se successe quando era minorenne o maggiorenne. Era venuto al Forteto col fratello, erano di San Marino. Io e mia moglie l'avevamo preso in affidamento, poi divento' uno dei miei figli adottivi, un giorno mi racconto' l'accaduto. Quando andai a chiedere spiegazioni a
Fiesoli trovai omerta' negli altri membri della comunita'". Oggi il teste, che nel 1977 ne fu socio
fondatore insieme alla moglie e al cognato, e' stato interrogato dal pm Giuliano Giambartolomei nel processo che ha 23 imputati, il 'guru' Rodolfo Fiesoli piu' suoi collaboratori.
Riguardo alla vicenda del giovane violentato il teste sentito oggi, ha detto che il racconto emerse in relazione ad "un viaggio a Salerno, citta' dove si era trasferito un magistrato" che il ragazzo avrebbe fatto con Rodolfo Fiesoli. A domande del pm il testimone ha anche detto che gli affidamenti formali alle coppie di sposi della comunita' stabiliti dal tribunale dei minori per giovani con famiglie disagiate "non venivano rispettati, venivano cambiati. Il tribunale dette alle comunita' quattro fratelli: furono divisi tra quattro coppie diverse".
Anche il testimone sentito oggi fu violentato da Rodolfo Fiesoli. ''Successe una prima volta nel 1976, avevo 18 anni, poi Fiesoli mi violento' altre volte fino al 1984 - ricorda -, mi diceva che era l'unico
modo per sentirmi libero, dopodiche' mi permise di tornare a vivere vicino a mia moglie".
Anche un altro imputato del processo ''mi violento', ma senza tentare di giustificare il gesto come faceva Fiesoli".
"Una volta - ha anche raccontato - "sentii piangere dal bagno un giovane mentre veniva violentato da Fiesoli" e, facendo il nome di un'altra vittima delle violenze, lo stesso teste odierno ha detto che "veniva violentato fin da quando il tribunale lo affido' alla comunita', dall'eta' di 14 anni".
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