Firenze, 24 febbraio 2014 - Ancora una nuova testimonianza choc al processo sul Forteto, stavolta da parte di un parroco del Bolognese, don Stefano Benuzzi: "Al Forteto mi chiamavano 'il priore', avevo una relazione con una ragazza nella comunità di cui sapevano anche vescovi e cardinali"; una volta "capitò che Rodolfo Fiesoli mi baciò in bocca, ma era un atto casto, puro, senza violenza" e comunque "il punto finale è Rodolfo, dopo di lui c'è Dio. Solo Dio c'è sopra di lui. Di Fiesoli mi affascinava la sua interpretazione del Vangelo".
Così alcuni passi diella testimonianza di don Benuzzi al processo sul Forteto la cooperativa agricola del Mugello a cui il tribunale dei minori di Firenze affidava giovani disagiati. Il prete, che è anche insegnante di religione in un liceo di Bologna, ha risposto alle domande del processo che vede imputati per maltrattamenti Fiesoli, storico fondatore del Forteto, e altri 22 collaboratori. Fiesoli è anche imputato di violenze sessuali su giovani.
Don Benuzzi ha intrattenuto rapporti con Fiesoli e la comunità negli anni 2000 tanto da accompagnarvi frequentemente, anche una volta la settimana, suoi giovani parrocchiani che poi hanno scelto di viverci e che attualmente costituiscono il gruppo detto "dei bolognesi", al momento quello anagraficamente più giovane del Forteto, comunita' fondata negli anni '70.
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