Firenze, 21 marzo 2014 - CLET, l’artista che riesce a dare un’anima ai cartelli stradali? Non può far lezione ai ragazzi del classico Galileo. “C’era anche lui - denunciano gli studenti, - tra gli oltre trenta relatori proposti per il forum e bocciati dal consiglio d’istituto in quanto ritenuti inadeguati”. Oltretutto, “la stroncatura è avvenuta ad appena quattro giorni dall’inizio dell’evento che avevamo organizzato con tanta passione”. “Nessuna censura e nessun pregiudizio. Semplicemente, i ragazzi a ridosso dell’iniziativa avevano presentato una lista troppo lunga di relatori. Prima di dire sì, il consiglio deve avere la certezza che i relatori sappiano trattare temi anche delicati di fronte ad una platea studentesca, composta perlopiù da minorenni”, ribatte la preside Annamaria Bax. È grande la delusione e l’amarezza tra i ragazzi del liceo di via Martelli, che hanno affidato le loro riflessioni ad una “lunga lettera aperta”. Anche quest’anno gli alunni hanno cercato di “ritagliarsi tempi e spazi da autogestire”. Un modo per dibattere temi d’attualità che non trovano posto durante le normali lezioni. Gli studenti del Galileo hanno organizzato la prima parte del forum ad ottobre. “Due giorni incredibili”, brillano gli occhi ai ragazzi, che a febbraio hanno vissuto sì altre giornate di forum, ma un po’ sottotono. “Abbiamo presentato un ottimo programma al consiglio d’istituto. Sarebbero dovuti intervenire street artist, facilitatrici linguistiche per stranieri, autisti Ataf e mediattivisti. Nulla da fare. Di fronte a noi abbiamo trovato un muro di no”, scuotono la testa gli studenti. Delusi perché la sensazione è che sia stato “sabotato” il loro lavoro. “Abbiamo dovuto cancellare pure un ciclo di tre incontri sulla transfobia”, denunciano i ragazzi, che parlano di “impegno calpestato” e di “libertà scavalcate”.
ACCUSE pesanti alle quali la preside Bax risponde con toni molto pacati. Nessun problema di merito, ma di metodo, dice in sostanza la dirigente. “A ridosso del forum i ragazzi hanno presentato una lista di 35 relatori. Troppi perché il consiglio potesse attentamente vagliare le competenze. Nessun oscurantismo, ma l’elenco era davvero ampio e sfuggente”. E la transfobia? “Ben venga un incontro sulla transfobia, a patto che in cattedra sieda una persona di comprovata esperienza come un esperto in campo medico o psicologico”, aggiunge la preside. Che ricorda: “Per ben due volte i ragazzi hanno parlato di omofobia nel corso dei forum”.
Elettra Gullè
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