Firenze, 16 maggio 2014 -
di Eva Desiderio
«MI PIACE guardare la luna che sorge sulla sfondo della Cupola di Brunelleschi». Chiude gli occhi Kanye West, poi guarda Firenze, con emozione. Il rapper, produttore, beatmaker, stilista, musicista da 30 milioni di brani digitali, non ha niente del divo, tranne la bravura. Ha modi pacati, molto educati che raccontano della sua estrazione borghese e della sua cultura. E’ in città da alcuni giorni in gran segreto, alla vigilia delle nozze che s’annunciano mondanissime con Kim Kardashian, bella come lui, quasi un ritiro spirituale prima del sì, delle feste con milleseicento invitati, tutti amici vippissimi, previste a Firenze la prossima settimana, dopo aver abbandonato l’ipotesi Parigi (in programma un ricevimento da favola a Forte Belvedere). Ora West è ospite in un buen retiro di campagna di Ermanno e Toni Scervino.
Kanye è incantato da Firenze? Perché é venuto proprio qui in questi giorni di grande attesa prima dei festeggiamenti per le nozze?
«Adoro Firenze, amo l’Italia e lo stile di vita italiano. Per la verità sono già venuto in riva all’Arno l’anno scorso con Kim, noi due da soli, in incognito. E penso che nostra figlia North l’abbiamo concepita qua, tra i capolavori del Rinascimento. È stata la nostra prima luna di miele. È una delle città più belle del mondo, per me la più bella d’Europa», racconta West, in total jeans, pantaloni e camicia, catenina al collo col nome della piccola in brillanti e bracciale “Love” al polso, dono della futura moglie.
Come ha conosciuto Ermanno Scervino?
«A Parigi, nella sua boutique in Faubourg St Honoré pochi mesi fa, E sono rimasto stregato dalla sua moda, dalla sua creatività piena di bellezza e di cultura. Ermanno è un vero genio del design, una persona speciale, magnifica, come pure Toni Scervino: loro due mi hanno invitato nella loro azienda, Ermanno mi ha aperto i suoi archivi e mi ha fatto partecipe del suo lavoro in atelier. Sento il bisogno di questa amicizia che so essere sincera e disinteressata. E qui ho capito quanta fatica e quanto lavoro di qualità serve per fare grande moda».
Insomma questi giorni per lei sono un po’ come un’università della moda?
«Sì, è proprio così. Per me l’atelier di Ermanno Scervino è un posto sicuro, dove mi sento protetto dall’amicizia e realizzato nelle mie aspirazioni sullo stile. Amo la moda, ho già un po’ di esperienza nel fashion e ho sfilato a Parigi: Ma qui voglio imparare l’arte dello stilista. Ed Ermanno è il mio Maestro. Per me la moda non è un gioco, è una passione reale e qui nel suo studio non sono trattato da celebrity ma da artista».
Meglio la musica o la moda?
«Meglio la musica, la moda e il cibo. Mi piace la cucina fiorentina e in questi giorni ne ho gioito».
Ha dei miti nella vita?
«Sì, Leonardo da Vinci e Walt Disney».
Il 24 maggio si avvicina... emozionato?
«Abbastanza emozionato. Ma molto felice. Sono un romantico: a Kim per la festa della mamma ho donato un muro di fiori. La famiglia per me è tutto, è l’antidoto contro la fatica della fama. La famiglia e la creatività mi rilassano. E mi piace creare per la mia famiglia».
Kim Kardashian è la sua musa?
«Certo, la consiglio sull’eleganza e la vesto. E lei fa lo stesso con me. Oggi da star della musica mi piace vestire in modo meno vistoso rispetto al passato».
Lei ha detto una volta che voleva diventare l’Obama della moda? Conferma?
«Penso ai valori che esprime Obama, al fatto che si mette alla scrivania perché è al servizio della gente. Ecco, anch’io quando compongo la mia musica lo faccio per gli altri e soffro nel processo creativo cercando di donare il massimo».
In questi giorni ha lavorato a un nuovo album?
«Sì, qui nel silenzio della campagna, quando finisco di guardare tessuti, ricami e vestiti che per me sono come sculture, mi ritiro perché sto componendo un album tutto Made in Florence».
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