Firenze, 31 ottobre 2017 - Ancora un’aggressione ai danni di un autista, questa volta su una linea extraurbana di Busitalia, nel tratto tra Firenze e Panzano. L’episodio risale a sabato scorso, all’altezza dell’Ugolino. In pieno giorno, intorno alle 13, un nigeriano ha aggredito il conducente mentre stava guidando.
«Ha cercato di sfilarmi le chiavi dal quadro, mi ha dato una botta alla testa – spiega Leonardo, la vittima dell’aggressione – e poi mi ha tirato calci e pugni. Per fortuna sono riuscito a mantenere il controllo dell’autobus. A bordo viaggiava una quarantina di ragazzi di 15-16 anni. Poteva andare molto peggio». Per l’autista una prognosi di venti giorni. «Non sono preoccupato per i dolori fisici. Passeranno. Sono grande e grosso. Non voglio ingigantire quanto mi è accaduto. E’ che ho paura. Ho paura per me stesso e per l’incolumità dei passeggeri che trasporto», sottolinea il conducente. «La persona che mi ha aggredito, che fa parte di una comunità che c’è in località Presura, non è nuova a queste cose».
«MERCOLEDÌ scorso – racconta ancora il conducente – ha tentato di fare la stessa cosa. Ubriaco, si è addormentato nel parcheggio degli autobus a Greve in Chianti. La mattina, quando sono entrato in servizio da Greve verso Firenze, è salito a bordo, in stato confusionale. Dopo poco voleva farmi tornare indietro, per recuperare un bagaglio. Ha tentato di togliermi le chiavi dal quadro, mi ha tirato una botta, ma la cosa poi è finita lì. Non gli ho dato molto peso». Sabato, però, il secondo e più grave episodio. Questa volta l’aggressione è stata più violenta e, soprattutto, quando è stato assalito, l’auitista stava affrontando una curva con l’autobus pieno di passeggeri. «Ho sporto denuncia», fa presente il conducente di Busitalia. «Mi hanno detto che l’aggressore è stato fermato e identificato, ma poi rilasciato perché non ci sono lesioni gravi. Tornerò a lavoro e me lo ritroverò a bordo», spiega preoccupato. «Qualche suo amico, che sta con lui nel centro di accoglienza dell’Ugolino, mi ha fatto anche le foto. Non sono affatto tranquillo. Anche perché viaggiano a gruppi».
«ORA BASTA. Episodi simili non sono più tollerabili», commenta il vicesegretario della Faisa Cisal, Massimo Milli. «Pensiamo sia giunto il momento di adottare tutti quei provvedimenti che servono a salvaguardare i lavoratori e l’intera categoria. Per questo chiediamo a Busitalia di seguire la strada di Ataf Gestioni, ovvero l’attivazione della videosorveglianza a bordo e della chiusura delle cabine di guida».
«Al tavolo con le altre aziende e le prefetture – è la risposta di Busitalia – ci confronteremo per trovare le soluzioni più adeguate a far fronte a questo fenomeno, che ci sembra di tipo sociale».
Monica Pieraccini