Firenze, 9 agosto 2019 - Ogni giorno almeno una truffa. Si calcola che un anziano su due a Firenze sia stato vittima di un raggiro. Numeri allarmanti, quasi un’emergenza, soprattutto d’agosto, quando molti anziani restano soli in città. Per questo motivo abbiamo voluto trascorrere una giornata insieme a una nonna accompagnandola al bancomat, al parco, alle Poste e a fare la spesa. E abbiamo scoperto che i pericoli che corrono gli anziani sono purtroppo davvero numerosi.
E’ dura la vita per un anziano, specie d’estate. La città si svuota, i vicini di casa, ma anche figli e nipoti, sono al mare. Difficile non sentirsi più soli e più deboli, esposti a mille insidie. Alla posta, al supermercato, sull’autobus, perfino a casa, il rischio di essere truffati o derubati è molto alto. Ne sa qualcosa Terna Torrenti, 88 anni. Viene dal Mugello, ma vive a Firenze ormai da anni. Con lei abbiamo passato una mattinata per capire i pericoli ai quali è esposta ogni giorno. «Non sono mai stata derubata né truffata – ci racconta – forse perché vivo in una zona tranquilla. Ma se ne sente dire tante e la paura c’è». Basta uscire di casa, una mattina come le altre, per andare a fare la spesa. Prelevare i soldi al bancomat diventa un problema. Occorre aprire la borsa, tirare fuori il portafogli e poi la carta. «Non la uso mai», ammette. «Preferisco prelevare i soldi direttamente agli sportelli della banca».
Dentro l’agenzia ci si sente più protetti. Fuori, no. Specialmente se il bancomat si trova in una zona dove non c’è molto passaggio e dove in un attimo è facile portare via tutta la borsa o i soldi che si hanno tra le mani. Perché un po’ il timore, un po’ l’età, i movimenti non sono quelli scattanti di un giovane. Ci vuole tempo per compiere i gesti quotidiani. E basta un secondo invece per trovarsi in terra, travolta da un ladro o uno scippatore. Ma c’è anche chi usa un metodo diverso e mentre la signora esce finalmente dal supermercato con la spesa, un palo potrebbe notare, come è accaduto ad altri anziani, la sua bella collana di perle. Avverte il complice, spesso una donna, che l’avvicina e inizia a parlare con lei, cercando di attirarne l’attenzione. E’ vestita bene, chiede aiuto, parla di qualcosa che la signora Terna non comprende fino in fondo. In quel momento, senza rendersene conto, c’è chi le sta sfilando la collana che ha al collo. Si chiama furto con destrezza. Terna si accorgerebbe solo più tardi di non avere più la collana.
Altro momento critico è quando la signora va a riscuotere la pensione. Si tratta di pochi soldi, ma importanti per lei, e il timore che qualcuno, all’uscita della posta, l’avvicini, non la fa stare certo tranquilla. Non è consigliabile, di questi tempi, nemmeno fermarsi ai giardini a leggere il giornale sulla panchina. Meglio non essere soli, almeno, perché è più facile sostenersi e guardarsi le spalle. Non solo ladri e truffatori. La vita è dura anche per gli incivili che non si fermano alle strisce pedonali. Terna ci prova, fa per attraversare, ma si rende conto che le auto proseguono senza fermarsi. Basta un attimo di distrazione e il rischio di venire travolti è molto alto, specie di questi tempi, con il traffico che diminuisce e la velocità di chi guida aumenta. Meglio andare a casa, ma chiudere la porta a chiave non è sinonimo di sicurezza. Mai abbassare la guardia e osservare bene dallo spioncino chi suona alla porta. Si spacciano per addetti di grandi aziende, esattori e anche carabinieri, come ci ricordano i recenti fatti di cronaca, inventandosi di tutto pur di truffare i più deboli. Attenzione anche a chi chiama al telefono: non permettere agli sconosciuti di presentarsi a casa e non dare il proprio assenso telefonico a cambiare gestore di energia elettrica o gas. Meglio perdere una proposta vantaggiosa che cadere vittima di una truffa o un raggiro.