Firenze, 12 ottobre 2017 - Contromano non si va. Nemmeno in bicicletta. Perchè le due ruote sono a tutti gli effetti un veicolo e devono rispettare le regole del codice della strada. Questione di sicurezza, per gli stessi ciclisti e per i pedoni. Cioè per gli utenti più deboli della strada.
Da oggi la polizia municipale è pronta ad effettuare controlli più severi e non solo per chi pedala contromano sulla sede stradale, anche per chi transita con nonchalance sui marciapiedi creando pericolo per i pedoni, anziani e bambini prima di tutti.
«Sia chiaro – mette le mani avanti l’assessore alla polizia municipale e alla sicurezza Federico Gianassi – questa amministrazione crede nell’utilizzo della bicicletta e lavora da tempo per incentivarla. Entro il 2020 avremo altri 20 km di piste ciclabili, come ha annunciato l’assessore Giorgetti, e presto aumenteremo da 1500 a 2500 le rastrelliere in città. Da qualche mese è partita l’avventura di Mobike il bike sharing a flusso libero nel quale abbiamo fortemente creduto e che i fiorentini stanno apprezzando molto. Insomma il nostro intento non è penalizzare ma mettere in sicurezza chi sceglie la mobilità a due ruote».
Detto questo – aggiunge – «le regole del codice della strada vanno rispettate da tutti, anche da chi si muove in bicicletta». Per venire incontro alle richieste avanzate dai ciclisti l’assessore ricorda che ormai ogni mese i vigili urbani rimuovono fra i 200 e i 250 rottami dalle rastrelliere.
«Abbiamo anche dato vita al progetto “lamibici” – aggiunge Gianassi – cioè alla targatura dei telai delle biciclette per contrastare l’odioso fenomeno dei furti». Ma contromano no. A Firenze proprio non ci si può andare. E su questo fronte, anche dai precedenti comandanti della polizia municipale, non sono mai state ammesse deroghe.
Nel 2016 comunque i vigili urbani hanno elevato circa 400 multe ai ciclisti e nel 2017 siamo già a 340 (anche se il dato non è consolidato) e la sanzione non è poi così bassa: sono 41 euro. Fra i comportamenti vietati (e spesso aggirati) c’è anche l’attraversamento delle strisce pedonali in sella alla bici.
E’ possibile solo sulle zebre ciclabili cioè quelle tratteggiate. Altrimenti la bicicletta è considerata un veicolo e come tale privo del diritto di precedenza sulle auto che spetta solo al pedone. Che anche per i ciclisti, alla fine, sia necessaria la patente? Per gli improvvisati dell’ultimo bike sharing un ripasso all’educazione stradale certo non guasterebbe.
Diverse le ragioni e i comportamenti di chi invece la bicicletta la usa da tempo e ne ha fatta una scelta consapevole. Perchè è vero che a Firenze ci sono 90 km di piste ciclabili (e altri 20 saranno realizzati nei prossimi tre anni), ma spesso si tratta di percorsi spezzettati che impongono ai ciclisti passaggi poco sicuri e in molte aree della città i percorsi in sicurezza per le bici non esistono proprio.