REDAZIONE FIRENZE

Coppia fatta a pezzi, un arresto: "Vedemmo Elona con valigie dall'odore nauseabondo"

Una prima svolta per il duplice omicidio: in carcere è finita l'ex fidanzata del figlio

I carabinieri di fronte alla casa di via Fontana. Nel tondo Elona (New Press Photo)

I carabinieri di fronte alla casa di via Fontana. Nel tondo Elona (New Press Photo)

Firenze, 22 dicembre 2020 - "Vedemmo Elona portare via valigie da cui colava un materiale nauseabondo, disse che era vino che usciva da bottiglie rotte". Si basa anche su questa testimonianza l'arresto di Elona Kalesha, ex fidanzata di Taulant Pasho, attualmente recluso in Svizzera, figlio della coppia trovata morta. Due persone che sono state fatte a pezzi e i cui resti sono stati messi in quattro valigie poi ritrovate a Firenze, in un campo tra il carcere di Sollicciano e la Fipili.

La donna è stata arrestata a Firenze. La casa dove, secondo le ipotesi, potrebbero essere stati uccisi Shpetim e Tauta Pasho, 54 e 52 anni, sarebbe in via Fontana nel capoluogo toscano. E' qui che i vicini di casa riferiscono di queste strane valigie. 

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Elona invece è stata arrestata in un'altra casa, a Rifredi, in tutt'altro quartiere. Diversi indizi secondo la procura convergono su di lei. Tra questi ci sono appunto le testimonianze dei condomini di via Fontana, dove la coppia uccisa ha abitato fino al momento della loro scomparsa. I due venivano spesso dall'Albania per andare a trovare i figli rimasti in Italia: Dorina, Vittoria e Taulant, il figlio maschio con precedenti per droga che era recluso all'epoca della scomparsa dei due nel carcere di Sollicciano e che uscì ai primi di novembre del 2015. Nelle stesse ore in cui appunto della coppia si persero le tracce. 

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Una prima svolta per il mistero delle quattro valigie con dentro i corpi, valigie trovate tra il 10 e il 15 dicembre, è dunque con l'arresto di questa ragazza. Che nel 2015 fu vista dai condomini con questi bagagli allontanarsi frettolosamente. Accadde, secondo quanto ricostruito, quando il contratto di affitto dell'appartamento di via Fontana era ormai alla fine. La donna è stata ascoltata per buona parte della mattina di martedì dai carabinieri nella caserma di Borgo Ognissanti a Firenze. Poi è stata portata in carcere a Sollicciano in attesa dell'interrogatorio di garanzia. Davanti agli uomini dell'Arma la donna ha comunque fatto scena muta. 

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La procura ha messo sotto sequestro l'appartamento di via Felice Fontana sperando di trovare qualche indizio facendo effettuare nuovi rilievi, benché sia passato tempo. Nel 2015, per le proteste degli altri condomini riguardo al cattivo odore, la proprietaria dell'alloggio, situato al piano terra, chiamò il 112 dei carabinieri. La pattuglia ispezionò l'appartamento, che era ormai stato liberato a fine contratto da Elona Kalesha, ma non emersero anomalie particolari. I coniugi Pasho furono visti l'ultima volta in vita l'1 novembre 2015 e, da testimonianze passate relative alle indagini sulla loro scomparsa, risulta che l'ultima persona a vederla fu proprio Elona, la donna arrestata oggi.