La forza degli anni, la forza degli anziani. Gli anziani sognano, creano, hanno energie alternative (il tatto, l’attesa, la volontà essere utili, di sostenere i propri cari) che reggono il mondo, la città, il quartiere. Se sperano gli anziani, sperano anche i giovani. Maria Falcone, sorella del giudice ucciso a Capaci nel 1992, ricorda bene le parole dei nonni, quelle che ascoltava con Giovanni: “Sono convinta che la vicinanza degli anziani che danno agli altri la propria esperienza aiuti a capire la differenza tra il bene e il male. Io spero in un futuro migliore. Da 24 anni incontro i giovani nelle scuole che si avvicinano a Giovanni e a Paolo Borsellino, che sono state le nostre Torri Gemelle, ma da quel momento si è cominciato poco a poco ad andare nuovamente avanti”.
Nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio la sua voce si unisce a quella del cardinale Giuseppe Betori e a quella del sociologo libanese Ahmad Beydoun, a quella di Graziella e Gloria che vanno a trovare i detenuti a Sollicciano alle Sughere di Livorno, a quella di Fiorella che conduce con Giovanna ed Enzo (98 anni), Adriana e Lidia e altri una scuola d’italiano per i richiedenti asilo; e, ancora, a quella di Dino Impagliazzo, del movimento dei Focolari, che porta avanti con altri pensionati un servizio di pasti per i senza fissa dimora a Roma.
Sono tutti testimoni della “forza degli anni”, evocata dal convegno sull’età più lunga che la Comunità di Sant’Egidio promuove a Firenze (venerdì 13 in Palazzo Vecchio, sabato 14, dalle 10, in Palazzo Medici Riccardi, col patrocinio di Comune e Città Metropolitana): “E’ una forza – ha detto Betori – da inserire in un orizzonte pieno di senso, sperando laddove ci si è abituati a vivere in un eterno presente; proponendo un modello di vita che può essere vincente proprio perché più disarmato quando interviene la debolezza; contestando la scelta della guerra come se fosse uno strumento inevitabile (ricordo le parole di Giovanni Paolo II quando era imminente la guerra in Iraq) e incontrando, ad esempio, i migranti e i giovani”. Betori ricorda le parole di Papa Francesco sull’alleanza, verificata sul campo, tra anziani e giovani e la sua sottolineatura che abbandonare gli anziani è “peccato mortale”. E’ lo sguardo sulla città – anche quella degli istituti e delle rsa - in cui gli anziani rappresentano una riserva reale di umanità e di energie. Il confronto in corso a Firenze rappresenta per Donatella Carmi, della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, “un vero e proprio ribaltamento di prospettiva sul modo con cui pensiamo agli anziani e a noi stessi nell’età che avanza”. Si costruisce, ha osservato Sara Funaro, assessore al Welfare, “una linea retta per il futuro delle città”.
Michele Brancale