REDAZIONE FIRENZE

Valfonda, lavori a febbraio. Rivoluzione e rischio caos

Cantieri tramvia, rebus viabilità: due le soluzioni

Un cantiere (foto d'archivio New Press Photo)

Un cantiere (foto d'archivio New Press Photo)

Firenze, 4 gennaio 2016 - VIA VALFONDA chiusa in ingresso o in uscita? Questo è il nodo che sarà sciolto il prossimo 11 gennaio, quando l’assessore alla mobilità di Palazzo Vecchio, Stefano Giorgetti, incontrerà Ataf Gestioni e gli altri soggetti coinvolti. A febbraio infatti in zona stazione sarà aperto proprio in via Valfonda il cantiere per la realizzazione della tramvia, al quale seguirà quello di piazza stazione. Da febbraio in poi la zona non sarà più la stessa. Anche quando saranno conclusi i lavori per la tramvia, infatti, in via Valfonda ci sarà la sede tranviaria e a fianco una sola corsia, che sia in ingresso o in uscita, per le auto e i mezzi pubblici. La decisione che sarà presa mercoledì prossimo sarà dunque decisiva per il futuro della mobilità in zona stazione.

«L’11 gennaio faremo un’ultima discussione. La scelta che andremo a fare – sottolinea l’assessore Giorgetti – resterà, salvo eventuali piccole modifiche, almeno fino alla conclusione dei lavori della tramvia. Poi potremmo decidere di cambiare, oppure di mantenere lo stesso assetto quando la tramvia sarà in funzione». Due le soluzioni tra le quali il coordinamento della viabilità è chiamato a decidere. La prima è quella che piace anche all’amministratore delegato di Ataf Gestioni, Stefano Bonora, e cioè: ingresso da via Valfonda e uscita da via Nazionale, il cui senso di marcia dovrebbe dunque essere invertito. Per i mezzi Ataf, Bonora propone anche l’ingresso da via Jacopo da Diacceto e uscita in via della Scala. La seconda soluzione invece vede l’ingresso dei veicoli da via Nazionale e l’uscita da via Valfonda. «Ognuna di queste due soluzioni ha i suoi vantaggi e svantaggi, quindi – sottolinea l’assessore – bisogna decidere il male minore».

QUELLA di invertire il senso di marcia di via Nazionale è un’ipotesi della quale si parla da tre anni. Già nel 2014 Giorgetti aveva incontrato i commercianti della zona e ipotizzato di invertire il senso anche su via Santa Caterina d’Alessandria e viale Lavagnini. Far entrare i veicoli in via Valfonda e farli uscire in via Nazionale, però, è una soluzione che potrebbe creare congestionamenti in via Valfonda, strada sulla quale adesso si immettono per tornare alla stazione anche i mezzi pubblici provenienti da piazza San Marco, e problemi anche in uscita, soprattutto in zona piazza Indipendenza. Nella seconda ipotesi, invece, l’ingresso da via Nazionale caricherebbe ulteriormente di traffico la strada, dalla quale passerebbero sia i mezzi pubblici che quelli privati, con conseguenze sui residenti e sulle attività commerciali, che avrebbero difficoltà anche a caricare e scaricare la merce. Ma anche una volta adottata una delle due soluzioni, la stazione potrebbe restare una zona critica in quanto lo spazio su strada si ridurrà notevolmente a favore della tramvia, che arriverà da via Alamanni, via Jacopo da Diacceto e via Valfonda, con capolinea della linea 2 in piazza dell’Unità. mo.pi.