Firenze, 17 settembre 2010 - OGGI, con una messa celebrata alle 10,30 dall’arcivescovo Giuseppe Betori, cominciano nella basilica di Santo Spirito i festeggiamenti per il ritorno “a casa” del Cristo di Michelangelo. Il crocifisso ligneo, che misura 139 x135 centimetri, era “partito”, fra non poche polemiche, lo scorso autunno per essere esposto nel Museo diocesano di Napoli e poi alla Venaria Reale, vicino Torino, in occasione della mostra sul Volto di Gesù. Il capolavoro ha trovato per questa occasione una nuova sistemazione per consentire ai fedeli e agli appassionati d’arte di vederlo nella sua completezza. Non si trova nella cappella Barbadori, ma al centro della sacrestia in modo da permettere ai visitatori potergli girare attorno.
I festeggiamenti dureranno tutta la settimana e i padri agostiniani hanno organizzato una serie di visite guidate. Ci saranno lunedì, martedì, giovedì e venerdì. La mattina saranno tre: alle 10, alle 11 e alle 12 e il pomeriggio due, cioè alle 16 e alle 17. Il percorso è questo: chiesa, il Crocifisso di Michelangelo, la sacrestia, il chiostro e le tre cene del Poccetti. All’uscita dal chiostro i gruppi (non più di venti persone a volta) potranno visitare il Museo della Fondazione Romano, l’Antico Cenacolo di Santo Spirito.
Ci saranno anche conferenze e concerti, sempre in sacrestia. Domani alle 16 concerto della corale “La Sengia” di Verona che animerà anche la messa del mattino con l’arcivescovo.
Domani alle 18,30 conferenza sulle caratteristiche anatomiche del Cristo di Santo Spirito con Pietro Antonio Bernabei e Massimo Gulisano. Martedì alle 21 la soprintendente del Polo Museale Cristina Acidini parlerà di Michelangelo e della scultura lignea. Mercoledì alle 21 concerto a due voci, archi e basso continuo (Angelica Cortini, Giusi Del Nord; “Horti Annalenae”, diretto da James Gray). Verrà eseguita “Stabat mater dolorosa” di Pergolesi.
Giovedì alle 21 concerto del coro polifonico femminile “Mulieris Voces” di Firenzuola, diretto da Edoardo Materassi. Venerdì alle 18,30 conferenza di Antonio Paolucci, direttore dei musei Vaticani, sul tema: “La giovinezza di Michelangelo: il Cristo di Santo Spirito e la Pietà di San Pietro”. Alle 21 davanti alla chiesa esibizione del Coro Boston Beans. Sabato è in programma un pellegrinaggio a Cascina sulle orme di Santa Rita, agostiniana, che amava il Crocifisso. Domenica 26 settembre la chiusura dei festeggiamenti. Alle 10,30 messa animata dal coro polifonico di Grezzana (Verona) diretto dal maestro Franco Chiavegato. Alle 18 celebrazione conclusiva con la messa e concerto del coro polifonico “San Nicola” di Pisa.
MICHELANGELO ha realizzato questo capolavoro fra il 1492 il 1493, nel periodo in cui Cristoforo Colombo scopriva l’America. L’artista era stato ospite di Lorenzo dei Medici, e poi, a 17 anni, entrò nel convento di Santo Spirito dove ebbe modo di studiare l’anatomia esaminando da vicino i cadaveri. Questo gli consentì di diventare un maestro nel disegnare e nello scolpire figure umane. Per ringraziare il priore Michelangelo scolpì il crocifisso che finì sull’altar maggiore della basilica. Poi per tre secoli più nulla. Sembrava fosse stato smarrito. Forse rubato. In realtà non si era mai mosso dal convento. Era stato ridipinto con uno strato abbastanza pesante di colore. Lo vide, nel 1963, in un corridoio del convento, la studiosa tedesca Magrit Lisner che chiese di studiarlo. Venne restaurato e esposto per molti anni a Casa Buonarroti. Nel dicembre del 2000 si decise di riportarlo nella sacrestia di Santo Spirito. Con grandi festeggiamenti. Il sindaco Domenici e il priore appena nominato, padre Ivan, oggi rettore della basilica, spalancarono insieme il portone di Santo Spirito e dettero inizio a una settimana di eventi con conferenze e concerti. «Ora speriamo che non si muova più»: ha detto il priore, padre Giuseppe.
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