Firenze, 16 aprile 2013 - Molti indizi appaiono già sulla copertina. Al posto dell’autore il nome Scrittura Industriale Collettiva (SIC). Tre protagonisti raffigurati senza volto. Titolo e immagini lasciano già intuire uno scenario bellico. Sono tutti elementi fortemente evocativi di quanto racchiuso in “In territorio nemico”: romanzo storico in larga parte pensato e sviluppato tra le pareti di un piccolo bar di San Frediano, ambientato ai tempi della seconda guerra mondiale e frutto del lavoro di 115 autori. Il libro, edito dalla minimum fax, esce ufficialmente, e non a caso, il 25 aprile, ma sarà presentato domani alle 18 alla Feltrinelli in via de’ Cerretani.

115 teste e 230 mani hanno contribuito a forgiare le storie di Matteo, un ufficiale di Marina disertore, sua sorella Adele, una ragazza di buona famiglia che abbraccia la causa partigiana, e Aldo, un ingegnere aeronautico alla ricerca di un nascondiglio per sfuggire alla guerra. A dar vita a questi personaggi sono stati tre aneddoti di vita reale, storie vissute, che gli ideatori di quello che all’inizio era chiamato semplicemente Grande Romanzo Aperto SIC hanno raccolto appellandosi a chiunque volesse partecipare.

Era il 30 gennaio 2009 quando sul sito scritturacollettiva.org Gregorio Magini e Vanni Santoni, due giovani scrittori fiorentini, le menti dietro a questa epica impresa letteraria, annunciano: “Nelle prossime settimane apriremo finalmente i lavori del Grande Romanzo Aperto SIC. È nostra intenzione scrivere un romanzo a cento o più mani”. Nel post già si fissava una bozza di calendario dei lavori che tra le prime cose prevedeva la “raccolta aneddoti e memorie”: storie, fatti, aneddoti familiari, vicende giunte per tradizione orale, testimonianze dirette. E’ sulla base di questo materiale che la struttura e il soggetto di “In territorio nemico” si sono andati delineando. “Alla chiamata alle armi hanno risposto in 300 circa – racconta Gregorio Magini -. Per il soggetto in particolare abbiamo ricevuto 41 contributi”.

“Abbiamo sempre usato un linguaggio militaresco tra noi nel discutere della stesura del romanzo”, scherza Magini, con Vanni Santoni "Capo di Stato maggiore”, ideatori e compositori del romanzo. Sul “campo di battaglia” 72 scrittori hanno risposto solleciti per più di tre anni alle direttive dei loro superiori buttando giù schede su schede di personaggi, scene, ambientazioni.

Nel metodo di scrittura collettiva SIC, alla base di questa impresa titanica, “ci sono delle regole – spiega il ‘Capo di Stato maggiore’ Magini -: una è quella che chi fa il compositore non può scrivere niente, può fare solo copia e incolla”. “La differenza con altri esempi di scrittura collettiva, come può essere Wu Ming, sta proprio nel metodo: i Wu Ming, infatti, scrivono tutti insieme passandosi i testi di mano in mano”. Per “In territorio nemico”, hanno curato la composizione insieme a Santoni e Magini, anche Stefano Bonchi e Stefano Pizzutelli, in passato già attivi partecipanti in altre opere siglate SIC. Inoltre, il romanzo si è valso della revisione e della consulenza storica e dialettale di svariate persone sempre computate nel novero dei 115, tra cui Wu Ming 2.

Le vicende dei tre giovani protagonisti si sviluppano proprio negli anni della guerra, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, nei venti mesi dell’occupazione nazista. Racconta sempre Gregorio Magini: “Non abbiamo deciso fin dall'inizio di fare un romanzo sulla resistenza. Avevamo stabilito che fosse ambientato ai tempi della seconda guerra mondiale. È stato il materiale che è arrivato a farci concentrare sulla resistenza. Successivamente, abbiamo deciso che nel nostro romanzo i partigiani erano i buoni e i tedeschi i cattivi”.

I tentativi di Matteo, Adele e Aldo di ritrovarsi in un paese in preda al caos della guerra, li porta anche sulle Apuane, a Carrara, dove nel capitolo 16 Matteo si unisce a un gruppo di minatori anarchici con l’idea di oltrepassare la Linea Gotica alla ricerca della sorella.

Oltre alla presentazione di mercoledì alla Feltrinelli, sono già in programma una settantina di incontri in tutta Italia. In Toscana: il 24 aprile a Poggibonsi, il 28 Montevarchi, il 10 maggio di nuovo a Firenze alla Libreria-caffè La Cité, il 21 a Scandicci, poi ancora Arezzo, Pisa, Siena e Lucca.