Firenze, 22 agosto 2013 - Si è da poco concluso l'intervento di restauro a Porta al Prato e con la pubblicità affissa durante i lavori il Comune fa sapere che ha finanziato un altro restauro, quello della “Fonte di Giovanni dalle Bande Nere”.
Due restauri al prezzo di uno, dunque. L’amministrazione comunale ha voluto così sperimentare un meccanismo di sponsorizzazione da parte di privati. L'iniziativa si inserisce nel progetto FLIC (Florence I Care) che, invece dell’adozione di un intervento da parte di imprese, società, enti e via dicendo, utilizza una diversa modalità per coinvolgere privati nella manutenzione e restauro di luoghi e monumenti simbolo della città. Ovvero il recupero delle risorse attraverso gli incassi provenienti dalla concessione di spazi pubblicitari nei cantieri degli stessi interventi.
In concreto il progetto esecutivo dell’intervento di Porta a Prato è stato approvato dalla giunta comunale nel 2011 con una previsione di spesa di 395.000 euro, diventati 281.643,81 dopo la gara di affidamento dei lavori alla impresa Edilrestauri. Vista la manifestazione d’interesse da parte dei privati ad inserirsi nella procedura di ristrutturazione del monumento a fronte dell’utilizzo di alcune superfici dei ponteggi per spazi pubblicitari, l’amministrazione ha pubblicato un avviso specifico: nell’aprile 2012 si è svolta la gara per la concessione delle gestione e manutenzione degli spazi pubblicitari da collocare sul ponteggio dei lavori di restauro della Porta a Prato a fronte del restauro di beni dell’Amministrazione Comunale con una percentuale da offrire sugli introiti da pubblicità con un minimo garantito di 20.000 euro. La gara è stata aggiudicata all’impresa Mecenarte srl che ha proposto un contributo del 70% dei ricavi netti derivanti dall’esposizione pubblicitaria (che secondo il bando poteva durare quanto il cantiere sulla porta). L’impresa ha assolto l’obbligo minimo (pari al contributo di 20.000 euro) restaurando la “Fonte di Giovanni dalle Bande Nere” in piazza San Lorenzo, nell’ambito del progetto FLIC. E le maggiori somme incassate dalla pubblicità sui ponteggi del cantiere di Porta a Prato rispetto al minimo garantito, sono state destinate al restauro della statua e del basamento della fonte stessa (costo totale dell’intervento pari 48.000 euro).
Per quanto riguarda l’intervento sulla Porta appena terminato (il ponteggio è stato smontato subito dopo Ferragosto), i lavori più corposi sono consistiti nel restauro conservativo e nel consolidamento del paramento murario e degli archi in pietra forte, anche in considerazione del distacco di alcuni frammenti di intonaco sotto la lunetta affrescata. Per le cortine murarie esterne, realizzate in pietra forte, si è proceduto con prelavaggio con acqua nebulizzata a bassa pressione per eliminare tutte le sostanze e polveri superficiali e successiva spazzolatura per eliminare tutte le polveri ed i residui organici e atmosferici, intervallate da risciacqui con acqua demineralizzata). A seguire è stato effettuato il consolidamento che è consistito nella perneatura con barre di acciaio e resine specifiche delle pietre lesionate e nella riadesivazione con iniezioni di malte idonee. La copertura della porta (compreso l’abbaino di accesso al tetto), costituita da una struttura di legno e sovrastante manto in coppi e tegole, è stata completamente revisionata con smontaggio e recupero del manto, ispezione della orditura portante lignea e della orditura secondaria, rimontaggio delle pianelle con rifacimento del massetto armato e posa della guaina per l’impermeabilizzazione del manto. Senza dimenticare che è stata riattivata la vecchia banderuola collocata sulla porta che quindi ha ripreso a ruotare spinta dal vento.
L’intervento ha visto anche il restauro delle due porte in legno poste sotto la volta e quella posta al piano altana e che serviva da collegamento alle mura (effettuato anche il rifacimento intonaci e la collocazione di rete antipiccione). L’ affresco di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio (Firenze 1503-1577) - staccato e ricollocato nell’intervento del 1960 nella lunetta interna - è stato staccato in concomitanza con lavori di eliminazione della pericolosità del sottoarco, in accordo con la soprintendenza e portato in un luogo sicuro dove verrà realizzato l’intervento di restauro pittorico e ricollocato nella stessa posizione originaria. Infine è stato smontato e rimontato il selciato in pietra esistente intorno alla Porta dopo il rifacimento dello strato di massetto in cemento armato.
Sul restauro della "Fonte di Giovanni dalle Bande Nere", il gruppo scultoreo originariamente collocato nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio e definitivamente collocato in piazza San Lorenzo nel 1850 è stato interessato da un'accurata pulitura volta a conservare la superficie marmorea e restituire al monumento il grado di leggibilità connaturato al valore storico e simbolico. Il tutto tramite comprese ed impacchi basici a ph controllato con tempi di contatto selettivi a secondo della consistenza dei depositi. Le membrature del Bandinelli sono state accuratamente verificate nelle stuccature pregresse con l'integrazione di alcune lacune con materiali reversibili e la protezione finale con composti biocidi ed idrorepellenti. L'intervento ha, infine, previsto una revisione dell'impianto idraulico finalizzata al controllo dei consumi idrici con l'inserimento di un sistema di regolazione oraria del funzionamento.
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