Firenze, 16 dicembre 2013 - Alla presenza cardinal Giuseppe Betori è stata presentata la nuova collocazione del Crocifisso di Cimabue nella Sacrestia della Basilica di Santa Croce. Lo spostamento dal Cenacolo è stato necessario per mettere l'opera in sicurezza rispetto al rischio di alluvione, come accaduto 48 anni fa. Dopo l’alluvione del 1966 e alla fine di un lungo e difficile restauro durato ben dieci anni, il Crocifisso infatti era ritornato nella sua posizione originaria, nel refettorio a cui si accede dal chiostro di Santa Croce.

Per evitare altri pericoli di danneggiamento – il livello infatti della piazza è inferiore a quello del fiume - era stato organizzato un sistema di protezione dinamico attraverso un meccanismo preciso, ma complesso, di argani da attivare manualmente nel caso di una impossibilità di ricorrere all’alimentazione elettrica. Nella Sacrestia, di fianco al braccio destro della Basilica e alla fine del transetto, invece il capolavoro di Cimabue è a un’altezza ben al di sopra del corso del fiume e, quindi, sistemazione ideale non solo per la celebre croce dipinta, ma anche per le grandi opere attualmente nel museo dell’Opera che in questa sede verranno prossimamente trasferite.