REDAZIONE FIRENZE

Attentati di Parigi, la condanna dell'Imam di Firenze: "Gli autori non sono veri credenti"

Nella preghiera del venerdì, Izzedin Elzir ha chiesto ai musulmani il rispetto di "valori e principi condivisi". Il testo integrale del sermone

L'imam della Comunità islamica di Firenze, Izzeddin Elzir

L'imam della Comunità islamica di Firenze, Izzeddin Elzir

Firenze, 20 novembre 2015 - Era il primo venerdì dopo il sangue di Parigi. E l’imam di Firenze, Izzedin Elzir, ha dedicato l’intero sermone ricordando «come chi uccide innocenti non è un vero credente, perché la vita è sacra». E ai musulmani ha chiesto il rispetto di "valori e principi condivisi". A margine della preghiera nella moschea di Firenze, Izzedin Elzir (che è anche presidente dell'Ucoii, l'Unione delle comunità islamiche in italia) ha parlato anche della manifestazione "Not in My Name" che vedrà, sabato 21 novembre, i musulmani di tutta Italia manifestare contro il terrorismo.

"Questa manifestazione ha due significati - ha spiegato Elzir -. Innanzitutto è un messaggio interno alla comunità islamica per dire `Not in my name` riguardo questi atti criminali che stanno spargendo sangue in tanti Paesi nel mondo. Le prime vittime di questi terroristi siamo noi musulmani, quindi dobbiamo condannare il terrorismo in maniera netta. Poi - ha aggiunto - è un messaggio ai nostri concittadini: dobbiamo e possiamo vincere la paura e il terrorismo soltanto se siamo uniti. L`obiettivo dei terroristi è creare delle barriere tra i musulmani e i non musulmani. Alla manifestazione di domani abbiamo invitato tutta la realtà islamica ma non solo, abbiamo chiesto ai nostri concittadini di essere con noi. Per chi non riesce a venire a Roma abbiamo organizzato dei presidi locali in tutta Italia".

"Noi - ha spiegato Elzir - siamo italiani di fede islamica, non abbiamo bisogno di un partito islamico. I nostri confratelli che partecipano alla vita politica decidono di supportare il partito che vogliono. I politici che cavalcano la paura della gente tirando in ballo la religione sono imprenditori dell`odio e della paura. I nostri concittadini sono più intelligenti di loro, chiedo a loro di essere responsabili. A livello personale ho ottimi rapporti con Salvini, lo ho invitato ad essere responsabile in particolare in questi momenti difficili. Lo invito a partecipare alla manifestazione di domani per dire che tutti noi siamo uniti contro questo cancro dell`umanità che è il terrorismo".

 

Ecco il testo integrale del sermone che è stato pubblicato per primo dal settimanale Toscana Oggi.

 

 

oh Fratelli nell’Islam:

Iddio ha creato l’Uomo per popolare la Terra, qui vi costruisce ciò che è utile a se e alle altre creature, e lo ha reso responsabile di questo suo operato. La corruzione sulla Terra e la uccisione vanno in contrasto con questa grande missione. Per questo motivo, nell’episodio citato nel Corano, gli angeli obiettano sulla creazione di Adamo proprio sollevando questi due punti: Sura 2, v.30. E quando il tuo Signore disse agli Angeli: «Porrò un vicario* sulla terra», essi dissero: «Metterai su di essa qualcuno che vi spargerà la corruzione e vi verserà il sangue, mentre noi Ti glorifichiamo lodandoTi e Ti santifichiamo?». Egli disse: «In verità, Io conosco quello che voi non conoscete...». oh Fratelli nell’Islam: La Creatura Umana è opera di Allah, nessuno ha il diritto di distruggere questa opera. La Terra è la casa di questa Creatura, e la sua Vita è un Dono di Dio. Chi aggredisce la Vita aggredisce un Dono ed un'Opera di Dio. Dio ha vietato lo spargimento del sangue innocente, lo ha fatto in tutte le Leggi che ha inviato all’Umanità e in tutte le Missioni profetiche. Leggiamo nel Corano: Sura 5 v.32. Per questo abbiamo prescritto ai Figli di Israele che chiunque uccida un uomo, che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sarà come se avesse ucciso l'umanità intera. E’ fatto divieto l’aggressione della Vita innocente a chiunque appartenga, senza discriminazione, giovane o anziano, ricco o povero, musulmano o non musulmano: Sura 6 v.151. Di': «Venite, vi reciterò quello che il vostro Signore vi ha proibito e cioè: non associateGli alcunché, siate buoni con i genitori, non uccidete i vostri bambini in caso di carestia: il cibo lo provvederemo a voi e a loro. Ed in un insegnamento ascoltiamo il Messaggero, come riportato nella raccolta del Bukhari: «Ogni volta che muore un’anima ingiustamente, il figlio di Adamo (Caino) si carica di una colpa in più essendo stato il primo ad aver iniziato la tradizione della uccisione».

Non esiste nella Storia una Nazione o una Religione paragonabile all’Islam quanto a Tolleranza e Convivenza. Il vero musulmano esprime con il suo operato e con il suo comportamento i valori e i principi che impara dall’Islam, e fa della sua presenza un portale di conoscenza dell’Islam. L’Islam che rappresenta un messaggio di Pace, Amore e Misericordia. Nei suoi comportamenti, il musulmano deve fare in modo di non andare in contrasto con gli insegnamenti e indicazione divina, e deve evitare per quanto può che i suoi comportamenti sbagliati o contraddittori, possano essere usati dai malvagi per rovinare l’immagine e la limpidezza del messaggio islamico. Il musulmano si presenta bene, ha un comportamento esemplare, usa gentilezza, misericordia e saggezza nella sua relazione con il mondo.

Oh fratelli nell’Islam:

La convivenza tra i figli di una società o tra le varie popolazioni diverse, è una mèta nobile, ed è l’obiettivo di tutte le religioni e le confessioni spirituali, ed è anche l’oggetto di studio degli intellettuali e dei pensatori in tutto il mondo.

Questa convivenza richiede che ci siano alla sua base valori e principi condivisi, e di seguito ne elenchiamo alcuni, che sono anche insegnamenti islamici: 1. Riconoscere una medesima unica origine dell’Umanità, Sura 23 v.12. «In verità creammo l'uomo da un estratto di argilla».**[«estratto di argilla»: lett. «sulâla», «quintessenza di», «argilla sceltissima»] 2. Il riconoscimento e il rispetto della Dignità Umana e dei Diritti del Uomo. Sura 17 v.70. «In verità abbiamo onorato i figli di Adamo, li abbiamo condotti sulla terra e sul mare e abbiamo concesso loro cibo eccellente e li abbiamo fatti primeggiare su molte delle Nostre creature». 3. Usare nel comportamento giustizia, tendenza verso il miglioramento, verso la virtù, e la condanna della ingiustizia, della prevaricazione. 4. il rispetto delle consuetudini della gente. Sura 16 v.90. «In verità Allah ha ordinato la giustizia e la benevolenza e la generosità nei confronti dei parenti. Ha proibito la dissolutezza, ciò che è riprovevole e la ribellione. Egli vi ammonisce, affinché ve ne ricordiate». 5. Stabilire il principio dell’equilibrio e della moderazione, della convivenza pacifica e del dialogo delle Civiltà, lo scambio delle conoscenze, scambio di favori, la realizzazione della cooperazione fra gli uomini. Sura 49 13. «O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda. Presso Allah, il più nobile di voi è colui che più Lo teme. In verità Allah èو sapiente, ben informato». 6. Realizzare gli impegni previsti dalla cittadinanza, il rispetto delle leggi, adempiere ai doveri e ai compiti, proteggere l’interesse pubblico comune, la collaborazione per realizzare la cittadinanza sana, la protezione della società dai pericoli e dalle minacce, la difesa dell’ambiente. Sura 5, vv.2 »...Aiutatevi l'un l'altro in carità e pietà e non sostenetevi nel peccato e nella trasgressione». 7. L’operare per la riconciliazione e per la pace sociale, e la promozione di relazioni di misericordia e il rispetto reciproco, e il rifiuto del fanatismo. In un Insegnamento, il Messaggero* dice: «la Gentilezza è quella cosa che, se presente in qualsiasi cosa la abbellisce, e se manca in qualsiasi cosa, la imbruttisce». (raccolta di Muslim). 8. Il rifiuto verso tutto ciò che porta alla violenza, al fanatismo e al terrorismo, sia esso sotto forma di parole o di gesti. Chi compie atti di terrorismo va perseguitato a norma di Legge, Iddio ha vietato l’uccisione, l’ingiustizia e la prevaricazione, e dice: Sura 7, v.33. Di': «Il mio Signore ha vietato le turpitudini palesi o nascoste, il peccato e la ribellione ingiusta, l'attribuire ad Allah consimili, a proposito dei quali [Egli] non ha concesso autorità alcuna e il dire contro Allah cose di cui non conoscete nulla». Ed anche nel versetto 56 dice: «Non spargete la corruzione sulla terra, dopo che è stata resa prospera, InvocateLo con timore e desiderio, La misericordia di Allah è vicina a quelli che fanno il bene». 9. Proteggere la sacralità della vita umano, che è considerato questo dovere nell’Insegnamento islamico una priorità assoluta: Disse il Messaggero*: «Un uomo è ancora nei confini della religione, finché non tocca la sacralità del sangue (la vita)» (riportato dal Bukhari) Sia che una azione venga fatta da dei tiranni oppressori che non rispettano la dignità umana, oppure a nome di un sedicente califfato falso, o derivi da una fonte che pubblica idee fanatiche deviate, razziste o settarie, o da parte di invasori occupanti di qualsiasi religione essi siano, in qualsiasi territorio: qualsiasi azione volta a terrorizzare le persone, uccidere degli innocenti, qualsiasi azione di questo tipo è fuori da ogni logica di Verità, di Misericordia e di Giustizia, ed è in contrasto palese con tutte le Leggi rivelate da Dio e aumenta l’odio tra le persone. Queste azioni richiedono la cooperazione tra tutte le persone, la condivisione degli sforzi di tutti i leader religiosi e laiche e di tutte le organizzazioni affinché studino certi fenomeni, ne analizzino la provenienza, e prendano le decisioni necessarie per contrastarli e raggiungere la pace sociale, la convivenza e il popolamento della Terra, così come è stata la Volontà di Dio. Dio non ha nulla a che fare con chi usa il suo nome per compiere attentati spargendo il sangue di innocenti, con ingiustizia e prevaricazione. Chi compie queste azioni non ha caratteristiche per essere un Credente vero, bensì ha le caratteristica di chi non rispetta la sacralità della Vita. Tutte le esplosioni che hanno falciato vite e fatto versare sangue sacro innocente, sono condannate e rifiutate dall’Islam. Noi, nel nostro ruolo come parte di questa società, condanniamo con fermezza (e come noi ritroviamo i Sapienti del «mondo islamico», le sue Organizzazioni e le sue Istituzioni) le azioni terroristiche che sono accadute pochi giorni fa, nella capitale francese Parigi, azioni che hanno avuto come obiettivo la destabilizzazione della convivenza civile pacifica, la apertura di un conflitto tra i musulmani e le loro società, ed esprimiamo condoglianze al popolo francese, come esprimiamo vicinanza alle famiglie delle vittime e ai loro cari, caduti innocenti. Facciamo questo allo stesso modo con cui condanniamo le azioni terroristiche avvenute in Libano, Turchia, Siria ed ovunque questi fatti accadano. Il sangue innocente per noi è tutto uguale, e ci addolora il suo spargimento, qualsiasi origine abbia, a qualsiasi religione appartenga, in qualsiasi caso. Tutta l’Umanità dovrebbe esprimere solidarietà verso il sangue innocente versato, senza nessun tipo di discriminazione. Queste azioni terroristiche non sono legittimate da nessuna religione celeste, non possono essere accettate da nessuna coscienza viva, ed è contro qualsiasi comportamento virtuoso. Sono azioni deviate che vanno contro l’Umanità, che possiamo trovarli solo nella logica della «legge della giungla», ed anzi alcuni di questi criminali hanno dismesso la loro umanità e hanno superato anche la «legge della giungla», poiché anche le bestie feroci smettono di aggredire se sono sazie, mentre questi criminali non si sono limitati in alcun modo nel loro spargimento di sangue, che Dio ce ne protegga. E la cosa peggiore è proprio che questi criminali cercano di coprire i loro crimini con una idea di religione, e pretendono di fare questi atti in nome di Dio. E questo è quanto di più falso ci possa essere, Dio è quanto più lontano dal pensiero di questi malvagi. In conclusione, ci rivolgiamo ai nostri concittadini europei e ai nostri governi in Europa, ai nostri mass-media, ai nostri intellettuali e docenti, e chiediamo loro di essere giusti nel loro discorso e nelle loro reazioni, affinché non abbiano occasione questi criminali di acquisire un ben minimo consenso, ed affinché non possa essere accusato un innocente per un crimine compiuto da altri.