Mauro Avellini
Cronaca

Non è sparare la miglior difesa

Il vicedirettore de La Nazione risponde ai lettori

Il vicedirettore de La Nazione, Mauro Avellini

Firenze, 24 ottobre 2015 - Caro direttore, mi sembra giusto che il sindaco Buonanno dia 250 euro ai cittadini che vogliano acquistare un’arma per difendersi da aggressioni tra le mura domestiche. Un’idea che dovrebbe arrivare anche da noi, visto il moltiplicarsi di assalti nelle abitazioni. O dobbiamo aspettare che qualcuno ci ammazzi prima?

Sandro G., via mail

La sicurezza è inversamente proporzionale al numero delle armi detenute in casa. Un recente studio effettuato negli Stati Uniti, dove sparano anche alle mosche, ha ribadito che avere un fucile sotto il letto triplica il rischio che qualche familiare possa togliersi la vita, mentre raddoppia la possibilità che si verifichi un omicidio. Quindi il "bonus pistola" proposto dal sindaco leghista di Vercelli, anche se parla alla pancia dei suoi concittadini, purtroppo non servirà a tenere più lontani i ladri dalle case.

Ciò che invece che dev’esser chiaro, soprattutto al legislatore, è chi sia la vittima e chi il carnefice nel caso di rapine e sequestri, in preoccupante aumento. Se si manda dritto in galera chi si difende, chi sbaglia mira, chi spara comunque per paura, significa indebolire il concetto di legittima difesa, aumentare il senso di insicurezza e dare forza alle intenzioni di tanti malavitosi. Mettiamo invece più uomini, munizioni e benzina nelle auto della polizia per evitare le tentazioni e i rischi della giustizia fai-da-te.