Firenze, 22 gennaio 2011 - 'Renzi e Marchionne ruoli diversi stessa feccia', '28 gennaio sciopero generale rabbia sociale' e 'Marchionne infame e fascista'. E poi una stella a cinque punte e simboli anarchici. Queste scritte, apparse ieri su alcuni muri di via della Colonna, non hanno tuttavia scalfito il sindaco Renzi che, come riportato da un quotidiano locale, non fa passi indietro sull'apprezzamento dato all'ad di Fiat qualche giorno prima del referendum a Mirafiori.

 

''Al di là del simbolo odioso c'è un fatto politico. Se noi non portiamo gli investimenti sul territorio l'Italia diventa una Disneyland per nuovi ricchi. Non voglio che la prospettiva per i nostri figli - dice Renzi - sia quella tra l'essere cassintegrati e disoccupati. Non voglio che facciano i badanti dei cinesi''.

 

Il primo cittadino di Firenze lancia poi un nuovo 'piano' per la città, un documento economico-programmatico che si chiamerà 'Venti-Venti, cioè la città del 2020', e che coinvolga imprese, banche e privati. Renzi annuncia che non dovrà essere un tavolo al quale portare ''microinteressi'' perché, in quel caso, con le ''vecchie liturgie'', sarebbe solo''tempo perso. Quindi niente concertazione''. L'idea del sindaco, piuttosto, è quella di indicare ''obiettivi concreti: il rapporto tra Università e città, il rapporto tra sviluppo del territorio e incentivi fiscali - spiega -, il tema della notte, il manifatturiero e il sistema del credito, l'artigianato e la qualità della vita in città''.