Sesto Fiorentino (Firenze), 29 giugno 2016 - Alta tensione all'Osmannoro, dove un gruppo di cinesi ha opposto resistenza ai carabinieri che volevano entrare in un capannone per fare un controllo in un'operazione che, secondo quanto si è appreso, era finalizzata a un arresto. Il fatto si è verificato in piazza Marconi, alle porte di Firenze. In base a quanto emerso alcune persone sarebbero state portate in ospedale, tra cui anche un bimbo e i genitori del piccolo, un carabiniere e un poliziotto, a scopo precauzionale o comunque per ferite che non sarebbero gravi.
Un gruppo di orientali si sarebbe poi barricato per circa un'ora in un capannone mentre all'esterno si sarebbero radunate circa 300 loro connazionali. Sul posto, oltre a polizia e carabinieri e ai soccorsi, anche i vigili del fuoco chiamati per aprire il cancello dell'immobile ma il cui intervento non è stato poi necessario. Il cancello è stato poi riaperto e dopo qualche ora dall'accaduto è iniziata una protesta spontanea dei cittadini cinesi che durante la serata, sempre in piazza Marconi, sono scesi in strada con numerosi cartelloni scritti a mano che incitano alla non violenza. Ma i cinesi se la prendono anche con «lo sbirro che ha picchiato gli anziani». Secondo alcune fonti i cittadini orientali stanno aspettando l'arrivo del console della Repubblica popolare cinese a Firenze
Oggi pomeriggio durante i tafferugli è rimasta coinvolta anche una squadra di soccorritori composta da due ragazzi del Servizio civile regionale e da una giovane volontaria della Croce Viola. "Una volta giunti sul posto - si legge in una nota della Croce viola - hanno preso in carico il carabiniere ferito, fortunatamente non in gravi condizioni, ed erano pronti a ricoverarlo in ospedale quando si sono resi conto che entrambe le vie di accesso erano state chiuse con dei lucchetti. A quel punto hanno avvisato la centrale operativa del 118 di Firenze che ha disposto l’invio di una squadra dei vigili del fuoco per procedere all’apertura del cancello. Momenti di tensione nell’attesa dell’arrivo dei pompieri: in un paio di occasioni, infatti, alcune delle persone che si trovano sul posto hanno tentato di introdursi in ambulanza. Le squadre di soccorso sono rimaste bloccate dentro il piazzale per oltre un’ora e sono state liberate soltanto grazie all’intervento dei vigili del fuoco, che hanno rotto i due lucchetti che chiudevano gli accessi all’area"
Secondo il presidente della Croce Viola, Alessandro Iasiello, si tratta di "un altro episodio che vede i nostri volontari protagonisti loro malgrado di fatti di cronaca. Chiediamo una maggior tutela per le nostre squadre, che prestano gratuitamente il loro tempo per gli altri e che hanno diritto di sentirsi sicuri. E’ giunto il momento che associazioni di volontariato, istituzioni e forze dell’ordine si mettano intorno a un tavolo per cercare di garantire più sicurezza".