LISA CIARDI
Firenze

Festa a Signa per la Beata Giovanna

La patrona del paese è stata celebrata a 750 anni dalla sua nascita

Festa a Signa per la Beata Giovanna (foto Germogli)

Signa (Firenze), 28 marzo 2016 - Festa speciale, anche sotto la pioggia, per la Beata Giovanna di Signa. Stamani, come ogni lunedì di Pasqua, la patrona del paese è stata festeggiata con un corteo più ricco del solito, in occasione del 750° anniversario della nascita della pastorella.

Le celebrazioni hanno preso il via alle 9, con l’arrivo davanti alla pieve di tre ciuchini cavalcati da bambini, invece dei due consueti. Agli animali dei popoli di Signa e San Miniato, si è aggiunto quello di Castello, tornato in scena dopo 48 anni di assenza. A sfilare per il paese, oltre ai figuranti del Corteo storico di Signa, anche quelli della Compagnia di Sant’Andrea di Empoli, del Gruppo Storico dei Castelli di Lastra e Malmantile e del Gruppo Storico di Carmignano.

Accompagnati da chiarine e tamburi, hanno percorso piazza Cavour e via Verdi, avviandosi lungo via Roma. Dopo pochi metri si sono dovuti però arrendere alla pioggia, risalendo in piazza Michelacci. Così, i tantissimi fedeli arrivati, come ogni anno, per assistere alla manifestazione, si sono concentrati in piazza Cavour e all’interno della pieve, dove si è svolta la benedizione del popolo.

Tanti anche i rappresentanti delle istituzioni: il sindaco di Signa Alberto Cristianini e buona parte della giunta, i rappresentanti dell’Arma dei carabinieri, l’assessore del Comune di Firenze Stefano Giorgetti, il consigliere regionale Paolo Bambagioni, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, il vicesindaco di Lastra a Signa Leonardo Cappellini, quello di Calenzano Enrico Panzi, l’assessore di Carmignano Fabrizio Buricchi e il sindaco Poggio a Caiano, Marco Martini.

La Beata Giovanna nacque, secondo la tradizione, nel 1266, da una famiglia contadina. Dopo aver trascorso l’infanzia come pastorella, ancora giovanissima decise di dedicarsi alla preghiera e all’eremitaggio, entrando in un romitorio nella zona della Costa (l’attuale Chiesa del Beatino) dove morì nel 1307. A lei sono attribuiti numerosi miracoli e, con il passare dei secoli, è cresciuta la devozione nei suoi confronti.