Elena Marmugi
Firenze

'I Soliti Idioti', Biggio e Mandelli al Cinema Marconi: "Nel nuovo film raccontiamo i peccati moderni"

Alla presentazione fiorentina de 'La solita Commedia. Inferno', nelle sale dal 19 marzo / VIDEO: L'INTERVISTA AL DUO BIGGIO E MANDELLI / FOTO: AL CINEMA MARCONI / FOTO: L'ANTEPRIMA DEL FILM A ROMA

Presentazione del film La Solita Commedia, con Biggio e Mandelli (Tania Bucci/New Press Photo)

Presentazione del film La Solita Commedia, con Biggio e Mandelli (Tania Bucci/New Press Photo)

Firenze, 20 marzo 2015 - Alla fine... Non si può raccontare, altrimenti chi andrebbe più al cinema? Per il film di Fabrizio Biggio e Francesco Maria Mandelli sarebbe quasi più un peccato svelare l'inizio del loro ultimo lavoro, "La solita commedia - Inferno". Proprio di peccati si parla nel film che i due comici, conosciuti per la sitcom italiana "Soliti idioti", interpretano calandosi nei panni di circa una ventina di personaggi a testa.

Tante tematiche sul piatto ma nessuna realmente approfondita: "Vogliamo far ridere, non per forza far riflettere", spiega il duo. Anche se la scena dedicata a un oscuro ministero della bruttezza, guidato da Gianmarco Tognazzi, è una trovata buffa sì quanto eloquente. Curiosa e a tratti strabiliante la figura di Dio e quelle di tutti i santi dipinti, ironicamente, come persone. Che si rollano una sigaretta, come fa Gesù in una scena, o che si adirano gli uni con gli altri per manie di protagonismo e invidie. Una lettura sarcastica dell'aldilà quanto grottesca e canzonatoria lo è quella affibbiata alla terra. Poveri umani, siamo proprio così? Attaccati ai cellulari come fossero cordoni ombelicali? Così ignoranti da non riconoscere Dante Alighieri?

Nel film non c'è un personaggio uno che, quanto meno, gli chieda un autografo. E dire che la somiglianza di Mandelli, fiorentino per l'occasione, è lampante. Dante, proprio lui ha l'incarico di scendere sulla terra per catalogare i nuovi peccati. D'altra parte Minosse ha bisogno di aiuto, per lui sta diventando difficile smistare i dannati: i nuovi peccatori sono hacker informatici, autisti indisciplinati, tecno-incontinenti, malati di dipendenza dai telefonini, delle password del wireless dimenticata, dell'ossessione dei social network, dell'inferno dei condomini e dei supermercati. La catalogazione è divertente perché proprio il Sommo poeta si ritrova ad avere a che fare con questi soggetti, catapultato in una grande città, scoprendo così prodigi e orrori della società moderna. La sua guida in questa ricerca dei nuovi peccati è Demetrio Virgilio, interpretato da Biggio, un trentenne precario che si appresta, come ogni mattina, ad affrontare un'altra giornata di inferno.

"La solita commedia" avrà un seguito? "Purgatorio, paradiso, l'idea si presta a dare un seguito però non è detto che siano film, - risponde Mandelli - il purgatorio potrebbe anche essere una serie di 12 puntate in una sala d'attesa". Rappresenterebbe bene quello che è il purgatorio nell'immaginario collettivo. Il nuovo film, diretto da Biggio, Mandelli e Martino Ferro, sarà nelle sale dal 19 marzo in 400 copie con la Warner Bros e stasera, grazie all'evento organizzato in collaborazione con "Quelli della Compagnia" di Fondazione sistema Toscana, i protagonisti saranno presenti per salutare il pubblico fiorentino alla proiezione alle 20.15, al Cinema Marconi di Firenze (Viale Giannotti 45/r).