Firenze, 13 marzo 2012 - E’ uno dei grandi misteri della storia dell’arte: la battaglia di Anghiari, l’affresco che Leonardo da Vinci realizzò nella Sala del Maggior Consiglio della Repubblica di Palazzo Vecchio a Firenze, e che scomparve 500 anni fa. C’è chi ha dedicato la propria vita ad indagare questo mistero: è l’ingegnere Maurizio Seracini, Direttore del Center of Interdisciplinary Science for Art, Architecture and Archaeology dell’Università di San Diego, che da trentasei anni è impegnato nell’individuazione.
LEONARDO: L’ULTIMO SEGRETO, in onda martedì il 20 marzo 2012 alle 21 su National Geographic Channel (canale 403 di Sky) racconta le ultime fasi del lavoro di Maurizio Seracini e del suo team. A seguire le diverse tappe di questa ricerca è il fotografo di National Geographic, Dave Yoder.
Se scarsa attenzione fu dedicata dai contemporanei di Leonardo alla Gioconda, grande interesse suscitò invece la Battaglia di Anghiari, che venne copiata da numerosi artisti. Eppure, meno di sessanta anni dopo la sua realizzazione, Giorgio Vasari, incaricato di ristrutturare la Sala del Maggior Consiglio che divenne il Salone dei 500, coprì l’affresco. Si ipotizza che il Vasari abbia “sepolto” il capolavoro di Leonardo all’interno di un muro. Avvenne veramente? Se sì, dove si trovava l’affresco di Leonardo?
A queste domande prova a rispondere Seracini. Con il sostegno della National Geographic Society e dell’Università di San Diego e in collaborazione con la città di Firenze, lo studioso italiano ha svolto nuove indagini attraverso analisi radar e termografiche per verificare la teoria che vorrebbe l’opera di Leonardo nascosta dietro l’affresco del Vasari, La battaglia di Marciano, situata nel salone dei 500. “Ho sempre pensato che l’affresco si trovi lì e non ha senso affermare che non ne sia rimasto nulla”.
Una prova essenziale per Seracini è rappresentata dalle parole “Cerca trova”, impresse sopra uno stendardo dipinto nell’affresco del Vasari. Dopo avere esaminato la parete con tecnologia radar e laser, lo studioso scopre infatti un’intercapedine che potrebbe celare il dipinto di Leonardo. Ma l’unico modo per verificare questa teoria è effettuare dei piccoli fori sull’affresco e introdurre una sonda endoscopica.
ll sindaco di Firenze, Matteo Renzi, da' il via libera alla realizzazione dei fori, da portare a termine nell'arco di una settimana sotto la stretta supervisione delle autorita'. Scoppiano le polemiche:
alcuni studiosi giudicano la perforazione pericolosa per l'affresco. L'inizio delle indagini endoscopiche viene posticipato e, alla fine, si decide di procedere con i lavori solo nelle crepe gia' esistenti
nell'affresco o nelle zone precedentemente restaurate. Un restauratore rimuove attentamente una piccola porzione dell'affresco: si tratta di un pezzo dell'intonaco del precedente restauro che non
danneggia l'opera del Vasari. Alla fine si fanno complessivamente sei buchi. E forse questo mistero antico 500 anni finalmente sta per essere risolto
© Riproduzione riservata