Firenze, 20 marzo 2014 - E' un Calimero un po' "fiorentino" quello che sta per tornare in tv con una nuova serie. Infatti, il ritorno in Italia del popolarissimo pulcino nero (creato per “Carosello” nel 1963 dai fratelli Nino e Toni Pagot e dal doppiatore Ignazio Colnaghi) avviene sulla spinta dello Studio Campedelli, società milanese che da alcuni mesi è partecipata al 30% dalla casa editrice fiorentina "Giunti".
Tra l'altro, proprio in questi mesi Studio Campedelli e Giunti (insieme ad altri partner come Rai Fiction e Studio Bozzetto) sta realizzando una serie animata sulle avventure di "Topo Tip", il popolare personaggio per bambini edito dalla "Dami", sempre del Gruppo Giunti.
Tornando a Calimero, finalmente torna in Italia, dopo che dal 2011 i diritti sono passati ai francesi di Alphanim. A partire dal 25 marzo nella fascia mattutina dei cartoni animati di RaiDue (alle 7.35 dal martedì al venerdì) andrà in onda la nuova serie di cartoon, in 3D, con Calimero protagonista. Una serie composta da 104 episodi di 11 minuti ciascuno in una coproduzione italo-franco-giapponese firmata da Studio Campedelli, Rai Fiction, Gaumont Animation, Tf1, Calidra, Disney Junior, Tv Tokyo e Kodansha.
Nella nuova serie (con la supervisione di Marco Pagot, figlio di Nino e nipote di Toni) Calimero e i suoi piccoli amici (Valerio, Priscilla e Piero) vivono le loro avventure nella cittadina di Belladagio e, soprattutto, attorno al loro nascondiglio segreto, il vecchio mulino di Do Vinci, un geniale antenato di Calimero che è un misto tra Leonardo Da Vinci e Archimede Pitagorico. La lagnosa frase «è un’ingiustizia, però...», resta come spunto in ogni avventura, anche se in realtà Calimero qui non è lamentoso, ma affronta con coraggio, generosità e ironia le varie situazioni. E’ un Calimero che non subisce.
Si compie così, un’operazione che riporta in Italia un personaggio popolarissimo in tutto il mondo. E’ curioso notare comequesto recupero sia partito per iniziativa di una francese, Anne Sophie Vanhollebeke, che da anni vive in Italia. Proprio Vanhollebeke (produttrice della serie per Studio Campedelli e grande esperta del mercato internazionale dei cartoon) è stata la prima a cercare di riportare a casa Calimero, sottolineandone l’importanza come personaggio made in Italy. A dimostrazione di come, spesso, i nostri piccoli e grandi tesori sono più valorizzati da chi non è nato in Italia.
Dal suo esordio su “Carosello”, il 14 luglio 1963, Calimero conquista l’Italia con le sue disavventure e la famosa lagna: «Eh, che maniere! Qui tutti ce l'hanno con me perché io sono piccolo e nero... è un'ingiustizia però". Finché l’olandesina lava il pulcino nero rassicurandolo: «Tu non sei nero, sei solo sporco». Una frase non proprio politically correct come diremmo oggi. Di certo Calimero mostra sin da subito una grande carica comunicativa che trasmette prima negli spot di Carosello e poi nei 290 episodi di serie tv (trasmessi in 50 Paesi) con cui conosce un successo planetario. Calimero (che deve il suo nome alla chiesa milanese di San Calimero dove si era sposato Nino) viene esportato in tutto il mondo “colonizzando” il Giappone. Ma adesso, cinquant’anni dopo, è tempo di tornare a casa.
Roberto Davide Papini
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