Firenze, 13 febbraio 2015 - IN DUE parole si spiega così il blitz compiuto l’altra mattina nei confronti di una dozzina di personaggi arabi da parte dell’antiterrorismo in quattro province toscane tra cui Firenze: Si è deciso di ‘conoscere meglio’ e più da vicino queste persone segnalate in una nota dell’Aise, il servizio segreto militare. A costoro, inizialmente 4 a Firenze, è stato sequestrato molto materiale cartaceo e su supporto informatico. Materiale tutto che sarà esaminato da analisti esperti e valutato in ogni aspetto. Anche i computer sono stati sequestrati e saranno messi a nudo per vedere se i soggetti si sono collegati con siti inseriti della black list, se hanno postato qualcosa di interessante, scaricato brani inneggianti alla lotta a oltranza dell’Isis. La scorsa notte poi, se non trattenuti per altra causa, sono stati rimandati a casa. Nei guai è rimasto uno perché amministrativamente non in regola con il permesso di soggiorno e un magrebino al quale è stata trovata della droga in casa e per questo dovrà risponderne davanti al giudice.
«SE l’antiterrorismo ha effettuato numerose perquisizioni a Firenze, Prato, Pistoia e Grosseto, pare assai evidente che il rischio di un Islam radicale esista anche in Toscana, a smentire chi diceva, imam di Firenze in testa, che si trattava di speculazione politica. Non è quindi forse il caso di sospendere ogni decisione sulle moschee a Pisa e Firenze e incrementare i controlli in certi luoghi di aggregazione?». A dirlo è il consigliere regionale Fi Tommaso Villa.
Per l’esponente azzurro «la soglia di attenzione deve restare altissima, non solo quella degli investigatori, ma anche quella della politica chiamata a fare scelte importanti, senza superficialità o dare troppo ascolto a chi minimizza certi rischi come dalla cronaca di questi giorni».
am ag