Massa Marittima (Grosseto), 11 agosto 2011 - Tartarughe americane al vaglio degli esperti nella riunione operativa svolta a Massa cui ha fatto seguito un sopralluogo per verificare le condizioni degli esemplari ancora presenti nelle strutture dell’ormai ex Carapax in località Pian delle Venelle. Presenti i rappresentanti del Comune, della Comunità Montana Colline Metallifere, della Regione Toscana, dell’Asl 9, del Corpo Forestale dello Stato e dell’Università di Pisa.Ricordiamo che le tartarughe americane rimaste al Centro Carapax sono ancora sotto la custodia del precedente gestore Donato Ballasina, sul quale pendono anche due ordinanze del sindaco di Massa Marittima Lidia Bai, finora del tutto disattese.

 


Recentemente una persona incaricata dallo stesso Ballasina dell’alimentazione di questi animali e del necessario ricambio d’acqua ai laghetti dove si trovano ha riconsegnato agli uffici della Comunità Montana le chiavi dei cancelli e dei lucchetti della struttura dichiarando di «non avere più contatti con i gestori precedenti e di non avere più le risorse per garantire una adeguata alimentazione agli animali». Da qui l’emergenza e la necessità della riunione.

 


L’incontro odierno è dunque servito per fare il punto sulla situazione contingente e per definire i prossimi passi da percorrere per risolvere definitivamente il problema. «La Comunità Montana — ha precisato il presidente Giancarlo Zago — continuerà ad arginare l’emergenza, alimentando gli animali presenti nei laghetti, garantendo un sufficiente ricambio dell’acqua e controllando l’area». Parallelamente si procederà poi su tre fronti. Verranno coinvolte le associazioni animaliste britanniche, che in passato avevano inviato all’ex Carapax numerose tartarughe, per informarle sulle condizioni igienico sanitarie degli esemplari e discutere con loro le opzioni percorribili. Si continuerà ad indagare sullo stato di salute degli animali, sul loro impatto sull’ecosistema locale e sui rischi per la salute dell’uomo. Si continuerà a cercare possibili sistemazioni alternative degli esemplari in buone condizioni di salute in altri centri in grado di accogliere tali tipologie di animali.


Al riguardo si sta attualmente verificando la fattibilità di uno spostamento di esemplari al Centro Ittiogenico del Trasimeno che da alcuni anni funziona come centro di raccolta e mantenimento delle tartarughe americane, grazie a una collaborazione fra la Provincia di Perugia e il Corpo Forestale dello Stato.