Grosseto, 21 gennaio 2012 - Proseguono le ricerche all'Isola del Giglio con la speranza, ancora non spenta, di trovare superstiti. Dopo le oscillazioni di ieri che avevano costretto a sospendere le operazioni, la nave oggi sembra stabile. I palombari della Marina Militare sono entrati in acqua stamani poco dopo le 7 vicino al relitto di Costa Concordia per aprire tre varchi sul ponte 5 dove probabilmente si trovavano alcuni passeggeri dopo che la nave si è piegata. Si cerca anche la parte della scatola nera, ancora non recuperata.
RITROVATO L'HARD-DISK - Notizia positiva per le indagini: in mattinata è stato recuperato l'hard disk di bordo che contiene le immagini registrate all'interno della Costa Concordia. I sub hanno portato in superficie anche due telecamere che erano posizionate nella plancia di comando. Si potrà ricostruire così dov'era il comandante Francesco Schettino al momento del naufragio. L'hard disk è stato affidato a degli specialisti, che stanno verificando se i dati sono sempre leggibili. Altre parti del Vdr (il sistema di registrazione definito 'scatola nera') devono essere invece ancora recuperate dai sub nel relitto.
Sul ponte 5 invece si tenta il recupero della cassaforte, chiesto dal'autorità giudiziaria, potrebbe consentire l'accesso ad alcuni documenti fondamentali per l'indagine. L'intervento dei sommozzatori dell'Arma è molto delicato perché il luogo dove è custodita la cassaforte è di difficile accesso.
RISCHIO AMBIENTE, SI SVUOTA IL SERBATOIO - Intanto sul pontone della Smit Salvage fervono i lavori di preparazione per dare l'avvio alle operazioni di svuotamento del carburante. L'intervento, che verrà realizzato grazie ad una piattaforma dei rimorchiatori livornesi, potrebbe iniziare nel tardo pomeriggio. Ieri sera infatti sono state collocate le panne anti inquinamento dalle navi di Castalia che 'difenderanno' il mare da eventuali sversamenti di idrocarburi.
GABRIELLI SULL'ISOLA - E sull'Isola è sbarcato il commissario delegato per l'emergenza e capo Dipartimento di Protezione Civile, Franco Gabrielli: ''Le ricerche dei dispersi nel naufragio della Costa Concordia continueranno. La decisione si sospenderle sarà molto complessa e me ne assumerò la responsabilità''. E sul rischio ambiente Gabrielli ha detto: "La contaminazione è già avvenuta. Noi siamo concentrati su quelle 2.400 tonnellate di carburante - ha detto Gabrielli - ma non dobbiamo dimenticare che in quella nave ci sono olio, solventi, detersivi. Tutto ciò che serve ad una cittadina di 4 mila persone''. Poi il capo della protezione civile ha rassicurato sui movimenti dello scafo.
L'EMERGENZA, COME FISSARE LA NAVE - In tempi brevi, fa sapere Gabrielli, forse già oggi, il comitato scientifico insediato all'isola del Giglio per l'emergenza Costa Concordia, dovrà stabilire se sia più percorribile la possibilità di "imbrigliare subito la nave" o "di metterla in asse". Il relitto rischia infatti di scivolare in un fondale profondo 70 metri, dove le operazioni sarebbero difficilissime.
© Riproduzione riservata